La versione integrale dell’articolo pubblicato su “Il Messaggero”
“A Genova credo di essere molto più amato di Ballardini”. Scherzava, Giampiero Gasperini, alla vigilia di Atalanta-Genoa. “Ha sempre dovuto affrontare situazioni complicate e compiuto piccoli miracoli, però quest’anno ha più tempo e una rosa valida”. E così il Grifone ha fermato la Dea, all’Azzurri d’Italia, è all’8° punto in 5 gare, da subentrato a Maran, ha perso solo a Reggio con il Sassuolo ma anche lì come gioco era piaciuto.
Bergamo resta alta, altissima potrà diventarlo mercoledì, nel recupero di Udine, intanto resta dietro a Napoli, Roma e Juve.
Sono rari gli 0-0 dell’Atalanta, quest’anno era già capitato a Cesena, con lo Spezia, un anno dopo il precedente, segno che anche la squadra più spregiudicata del nostro calcio ogni tanto rallenta, veniva da 7 vittorie in 9 gare, coppe comprese, e nell’inverno senza Europa riprende a puntare al secondo posto sfuggito all’Atalanta giornata, in estate. Il Genoa crea le occasioni più nitide con Shomurodov, il primo uzbeko a segno nel nostro calcio, scoperto dal ds Faggiano, licenziato da Preziosi prima di Maran, i bergamaschi recriminano sul legno colpito nella ripresa da Hateboer. Con i rossoblù Pjaca insegue il suo sè migliore, visto agli Europei del 2016, con la Croazia, in avvio si vede un cross morbido di Strootman, l’olandese senza i due infortuni gravi chissà dove sarebbe, intanto punta agli Europei e a ritornare ai livelli di Roma. Ililic non spaventa Perin, dopo le mirabilie dell’ultimo mese rifiata, Zapata manca due occasioni. Shomurodov, dunque, trova la risposta di piede di Gollini, che spera di essere il primo vice di Donnarumma, in nazionale. Toloi ha due chances, nella ripresa il Genoa spezzetta il gioco chiudendo le linee di passaggio. Hateboer coglie il palo esterno, Behrami aggancia Miranchuk, poteva starci il rigore per i nerazzurri. Perin si oppone al tirocross di Muriel, De Roon manda alto e Goldaniga salva.
Gasperini si lamenta per “le urla di alcuni genoani che si rialzano immediatamente, quando non si fischia qualcosa a favore. Vanno tutelate le squadre che non mettono in atto certi comportamenti, è un brutto esempio, occorre intervenire. Genoa superiore nella prima mezz’ora, comunque avremmo meritato di vincere”.
Anche D’Aversa la pensa così, per il suo Parma. Sassuolo fermato dall’incrocio dei pali con Kyriakopoulos, avanti con il gol di Caputo, in fuorigioco per una spalla, dunque il Var annulla. Segna di testa Kucka, servito da Pezzella. Nel secondo tempo Gervinho spreca tre contropiedi, allo scadere il belga Busi, 21 anni, tocca in area Gianmarco Ferrari, parmigiano, che dunque manda dal dischetto Djuricic. L’argine crociato aveva retto bene anche grazie al belga Dierckx, il primo 2003 della serie A, all’esordio, tantopiù da titolare.
Il Parma resta un punto avanti al Crotone, capace di superare il Benevento per 4-1 nella sfida tra matricole. Glik per anticipare Simy fa autogol, il Benevento calcia per 22 volte ma concede la doppietta a Simy: su azione di Rivière e poi di Pedro Pereira, che ruba palla a Sau. Il poker è di Vulic, serbo al primo gol in serie A, nel finale realizza Yago Falque.
Vanni Zagnoli
Da “Il Messaggero”