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Di Vanni Zagnoli
Il Carpi ha sconfitto per 2-1 il Torino nell’anticipo pomeridiano della settima giornata di serie A. Modena. Per il primato ripassare, possibilmente non fra 38 anni. Il Torino aveva l’occasione per restare solo in testa, non capita dal 1977, al Braglia finisce sotto e non recupera, concedendo al Carpi la prima vittoria in A in 106 anni di storia, compreso un fallimento.
Sannino galvanizza con le sue armi, dialettica accesa in spogliatoio e controllo degli avversari in campo. Riparte dal lavoro tattico e applicazione di Castori, con un pizzico di coraggio in più e molta buona sorte, leggi il vantaggio.
Il primo tempo è sonnacchioso, ravvivato dai cori della macchia granatissima. Maxi Lopez ha due occasioni, sull’assist di Vives salva Gagliolo vicino alla linea, l’altra girata è troppo diagonale. Due piccole opportunità per i modenesi, con parate di Padelli.
Ventura suona la carica, si diceva una volta, le verticalizzazioni portano poco e una ripartenza qualsiasi porta Gabriel Silva al tiro. E’ mancino, scaglia un destro forte sul palo, il rimbalzo è sulla schiena di Padelli, la palla entra e fa esultare soprattutto i 50 ultras di casa, forti di una bella coccarda tricolore.
Altra controfuga per il bis, Borriello a sinistra crossa nonostante l’opposizione di Moretti e il brasiliano Ryder Matos di testa conferma di essere degno della Fiorentina, da cui proviene.
Arriva subito il rigore per il Torino, tocchetto di Bubnjic su Maxi Lopez che trasforma. Negli ultimi 20’, recupero compreso, il tremendismo di Ventura porta solo a due colpi di testa sprecati dalla doppia, giovane Be, Benassi e Belotti. Il centrocampista dell’under 21, modenese, è tra i migliori, affianca la regia elegante del napoletano Vives. Resta un Toro da Europa league, ma chi ha tante ambizioni non può arrendersi così alla cenerentola.
Castori aveva fermato il Napoli sullo 0-0, “Avanti con Sannino” , recita lo striscione. La strategia del patron Bonacini di cambiare allenatore anche dopo campionati eccellenti magari darà frutti anche stavolta. “Speriamo nei risultati negativi delle altre – ammette Borriello -, per godere appieno della sosta. In questa vittoria c’è tanto di Castori, soprattutto la condizione fisica. Per ora Sannino non ha cambiato niente, riproponendo il 3-5-1-1, ma l’abitudine di giocare con un modulo diverso”.
Diverso dev’essere anche il Toro, seguito dall’intero stato maggiore, in tribuna. La triade Cairo-Petrachi-Comi lo voleva molto più pericoloso. E’ mancato Quagliarella, specialista in gol da ex. Ma nel Carpi non ha mai giocato…