Da Il Messaggero, con il grazie a Gianluca Cordella, a Carlo Santi che era a bordo parquet, in ferie, e a Emiliano Bernardini che ha messo in pagina.
Reggio Emilia
E’ la città del primo tricolore, per davvero. 1797, la bandiera cispadana si affaccia qui ma resta resta fuori dalla bacheca di Reggio, dopo i titoli di volley femminile e hockey su pista. Vince Sassari con Dyson, avanza a 3’ dalla fine secondo un copione studiato, quando la Grissin Bon è sulle gambe. Avvenne 13 anni fa, quando Napoli capovolse qui la serie promozione a gara-5. Il Banco di Sardegna fa il triplete, scudetto, supercoppa Italiana e Coppa Italia. Pazzesco. Sull’isola la pallacanestro supera il calcio, il Cagliari è retrocesso dopo 11 anni, l’mvp è Rachim Sanders, Dyson però è stato più decisivo.
A Reggio il basket è religione, c’erano Bob Morse e i compianti Pino Brumatti e Mike Mitchell, gli eroi azzurri Gianluca Basile e adesso Andrea Cinciarini. Sarà il leader dell’Italia per gli Europei, è da Nba e non da oggi. Sostiene Dan Peterson che è come Mike D’Antoni. Alla fine, peraltro, è esausto come tutti gli emiliani e non sa più attaccare.
Dunque, la partita sembra finire subito: 21-4 al 10’ e buonanotte ai suonatori, pardon ai Mamuthones, la band sarda presente al PalaSerradimigni. La Dinamo risale a -12 con soli stranieri, Reggio resiste nonostante gli infortunati Mussini e Lavrinovic (in campo 8’) e un Diener al flop della carriera, come condizione. E’ la forza dei nervi, tesissimi da Max Menetti, scaramantico al punto da volere che i giornalisti si sistemino sempre allo stesso posto, ovunque. Manie, a fin di bene. Quest’uomo dalla testa d’uovo è friulano ma a 6 giorni era già a Reggio e anche ieri sera ha portato tutti in una pizzeria trendy. “A mangiarci su, cappelletti e lambrusco”. Che poi è un vinaccio, ma simbolo della cooperativa, della squadra operai e di talento.
Talento ha Della Valle Amedeo, figlio di Carlo, due volte in semifinale con Torino e adesso padre della stella del basket speriamo europeo. Polonara è rimbalzi e “bombe” Cervi bei movimenti e falli, Silins non è in serata, Kaukenas a 38 anni vuole imitare Mitchell, semifinalista a 41 anni. Il Banco risale sul 25-22 del 18’ con uno contro uno improbabili, di forza. Scende a -8, con Dyson al 21’ è 34-32. Si procede così, dal +8 reggiano al +2, la Dinamo resta lì. Sosa protesta per un fallo, si becca il tecnico ma viene affrontato fisicamente da un tifoso, poi fatto uscire: a Sassari quegli aveva un coltello a bordo campo, è l’unica scena brutta della serata.
Reggio profitta per allungare con 4 liberi in serie, la Dinamo si spegne e riaccende. Arriva una volta pari, torna dietro per i canestri e la difesa di Cervi e Polonara, al 37° è pari, a 67, con Logan. Dyson mette il primo sorpasso, poi il 67-71. Kaukenas -2 a un minuto e mezzo. Diener sfiora il canestro e fallo, segna i due liberi. Dyson 71-73. Diener pari. Fallo di Kaukenas, esce a 10” dalla fine. Dyson è glaciale dalla lunetta. Polonara perde palla a 3” dal termine, l’instant replay capovolge la rimessa. Reggio neanche avvicina il 5° supplementare della finale. Sassari trionfa, non aveva mai vinto a Reggio.
Negli occhi resta qualcosa di unico, il basket dà 10-0 al calcio, talvolta. La Juve ha dominato il campionato, ci volevano i playoff, magari un po’ più corti di quanto proponga la pallacanestro perchè 61 partite stagionali a testa (coppe comprese) levano anni di vita.
Gli azzurri di Reggio puntano all’Europeo e all’Olimpiade, per quanto hanno mostrato sono da Nba. Logan (13), Sanders (18) e Dyson (17) e Lawal autografano l’enplein biancoblù e magari andranno subito. Applausi. Alla palla a spicchi. A due città gemellate. Prevale la Sassari della comica Geppy Cucciari, ex giocatrice di A2, sulla Reggio dell’olimpionico di sci Razzoli. Con gli slalom degli esterni, califfi del califfato dell’isola.
Grissin Bon Reggio Emilia-Banco di Sardegna Sassari 73-75: serie 3-4.