Parma
Domenica all’Olimpico non dovrebbe esserci partita, fuori casa il Parma ha sempre perso, escluso il successo di Verona sponda Chievo, un girone fa. La squadra di Donadoni ha problemi difensivi enormi, manca sempre un centravanti e sale l’ansia per gli stipendi fermi ad agosto. Il presidente Manenti voleva comprare la società crociata a ottobre, l’ex Ghirardi neanche gli mostrò i libri contabili perchè, da bresciano, ricordava che l’anno scorso il Brescia aspettò invano per tre mesi i 43 milioni promessi. C’era sempre una scusa: “Devono arrivare dall’Ucraina. Le banche sabato e domenica sono chiuse”. L’imprenditore milanese, di Bollate, è innamorato di se stesso, l’ex presidente del Brescia Corioni esclude che l’acquisizione vada a buon fine: “E’ impossibile che il Parma diventi suo”. In realtà lo è già.
I giocatori perdono la pazienza (“O lunedì arrivano gli stipendi o scatta la messa in mora”), mentre avevano chiesto una proroga di alcuni giorni Manenti e il manager Alborghetti, prestato dalle cartiere Pigna. Ieri ha preso la parola il 33enne Massimo Gobbi:”Ci dobbiamo tutelare dopo tutti questi mesi di attesa. Alla società facciamo presente che il 16 febbraio è chiave per il nostro futuro, è tutto predisposto con l’assocalciatori. Ora diamo fiducia alla nuova proprietà”.
Stessa preghiera arriva da Donadoni: “Non abbiamo pregiudizi nei confronti delle persone, aspettiamo 3-4 giorni. Niente condanna prima dell’accertamento dei fatti”.
A proposito, il dg della Lega Marco Brunelli nega il rischio di combine: “Sono sconcertato da chi mette in dubbio la regolarità del campionato. In Spagna i giocatori del Levante e in Inghilterra il Portsmouth non percepivano stipendi eppure nessuno ne metteva in dubbio la probità. Garantisco sulla serietà di Donadoni e degli atleti”.
Sul campo, in effetti, il Parma è generoso, e con la rosa completata da giovani. Dopodomani mancherà del romano Galloppa, squalificato.
Vanni Zagnoli