La prima pagina del Corriere dello Sport: “Salah ha torto”
La tesi della giornalista del Corsport Bandinelli non fa una grinza e si basa su elementi certi dell’ordinamento sportivo: una scrittura privata perde efficacia, qualora non venga depositata o aggiunta al contratto al momento del deposito.
Questo è verosimile, quindi partendo da questo ragionamento Salah e i suoi manager hanno torto e la Fiorentina ragione.
Io chiedo invece di seguirmi in un altro ragionamento che, temo per la Fiorentina, porterà ragione al giocatore e farà si che questi giocherà in Italia, presumibilmente a Milano.
La forma potrebbe essere stata violata da Salah e il suo entourage, ma la sostanza no.
Al momento del trasferimento di febbraio, con un prestito biennale, Salah accetta con riserva, chiede e ottiene di mettere per iscritto con la Fiorentina che per la stagione 2015/2016 sarà lui ad avere diritto di veto , per accettare o meno di rigiocare in viola.
La società accetta e sottoscrive, quindi fa un accordo regolare con il calciatore, accettando le sue condizioni e, fra l’altro, poco prima della fine della stagione, viene messa al corrente dallo stesso che non accetterà di ripeterà la stagione successiva con la maglia viola.
Succede poi che i rumors di mercato informano che l’egiziano è orientato verso altri club, quindi il malumore dei tifosi toscani aumenta perché capiscono che lo stanno perdendo.
La Fiorentina che fa quindi? Non vuole rimanere con il cerino in mano, comincia a trattare con il manager per destinargli un sostanzioso aumento dell’ingaggio, sperando con questo di fare cambiare idea al calciatore. Poi dice testualmente: “Abbiamo fatto il massimo, ora aspettiamo fiduciosi le decisioni di Salah”.
Vi chiedo: ma che bisogno c’era di aspettare le decisioni di Salah se lui non avesse già manifestato l’idea di non rimanere?
Avevano il contratto firmato biennale dal giocatore e anche il diritto di riscatto da esercitare con il Chelsea, puntualmente fatto, non serviva nulla. Ma la Fiorentina sapeva di aver firmato un accordo e che la volontà di Salah era di fare valere tale accordo.
Quindi chi si è comportato in maniera truffaldina?
La sostanza dei fatti dice che Salah ha fatto quello che era nelle sue prerogative, sancito da un accordo scritto, la forma dice che tale accordo andava depositato a pena di inefficacia?
Probabile, ma la giurisprudenza precedente in materia di contenzioso, davanti al Tnas di Losanna, ha sempre privilegiato la volontà del calciatore. Che, sia chiaro, non fa un capriccio, anzi rinuncia a un contratto sontuoso, facendo una scelta legittima e talmente legittima che è stata messa per iscritto fra le parti.
A mio avviso, forse per l’ordinamento italiano non basterà, forse ci vorrà un po’ di tempo, ma sono abbastanza certo che le presunte vie legali minacciate dalla Fiorentina non avranno un grande esito, essendo una lite molto temeraria, mentre un legittimo ricorso del calciatore al tribunale dei diritti dei lavoratori avrà senza dubbio un esito positivo.
La morale di questa storia è che ancora una volta la Fiorentina ha agito con arroganza, non volendo prendere atto di una libera scelta del giocatore e, più grave, non volendo far valere una carta liberalmente controfirmata, attaccandosi a un eventuale vizio di forma. Che, sempre a mio parere, non andrà a inficiare quello che nel calcio rimane un dogma: la volontà del calciatore.
Di Vanni Puzzolo
Le chiedo, ma che bisogno c’era da parte del procuratore di Salah sedersi al tavolo e discutere di soldi con la Fiorentina se come dice lei aveva già “manifestato” di non restare a Firenze? Poi le chiedo anche come sia possibile ad un procuratore che si occupa di affari calcistici pensare di innescare un’asta al rialzo e che poi basti una carta privata a far saltare il banco e pensare di farla franca.
Beh la prima domanda mi sembra ovvia la risposta, si ascolta sempre tutti, se non fosse altro per cortesia, se io dico di non voler vendere la mia auto, e lei mi dice, ascolta la mia offerta, magari cambi idea, io la ascolto.
la seconda risposta è’ più articolata. premesso che il ns. mestiere e creare interesse, quindi anche fare aste, capitalizzare al massimo il lavoro svolto dal ns. giocatore, insomma creare concorrenza, ma sulla scrittura privata le voglio far notare una cosa. Salah quando ha accettato il trasferimento biennale, ha chiesto ed ottenuto dalla Fiorentina che sul secondo anno fosse lui a decidere se rimanere o no. Un scempio facile , io prendo una camera per due notti , ma chiarisco che per la seconda notte deciderò io se restare o no, in base a come mi sono trovato nella prima, condivido richiesta atipica, ma se tu l’accetti, poi devi mantenere fede, perché quel contratto li , se non fosse stata accettata tale clausura non sarebbe nemmeno stato stipulato .
poi credo che il procuratore di Salah sia stato leggero nel non pretendere che tale scrittura, firmata solo dalla Fiorentina , non fosse depositata in lega, allegata al contratto, e si è’ fidato della Fiorentina, pensando, che ci avrebbero pensato loro a depositare, sicuramente una leggerezza, ma nella sostanza, mi sembra evidente che Salah sia in buona fede, e la Fiorentina no, poi vedremo quello che decideranno.
Vanni Puzzolo