Francesco Acerbi, 25 anni, calciatore del Sassuolo e della nazionale, ha scritto un libro con il giornalista di Mediaset Alberto Pucci. Titolo del saggio è “Tutto bene”, la doppia vittoria contro il tumore. Un male oscuro che all’improvviso compare durante un controllo di routine e cambia immediatamente la vita.
Sogni spezzati, incubi, futuro incerto, persino malevoli voci di doping. Invece solamente una grande sofferenza fisica e interiore. Un tumore al testicolo con recidiva. Un’esperienza traumatica che insegna il valore della vita e delle cose che contano veramente. Un libro elaborato senza retorica e vittimismo ma con la precisa finalità di incoraggiare tutti coloro che soffrono.
“Occorre pensare positivo e appoggiarsi sulle persone che ti amano davvero. Anzi sei tu spesso a sostenere loro perchè patiscono il fatto di non potere fare niente”. Questa una delle frasi chiave del libro. Acerbi afferma che scrivere è stata una forma di terapia. Momento peggiore la chemioterapia dove dichiara di essersi ispirato alla forza di Amstrong, ciclista vincitore di 5 Tour, che ha subitola medesima condizione.
“Mi sono infuriato quando al rientro in campo sono stato sospeso dopo un controllo antidoping”. Le analisi evidenziavano valori sballati del sangue a causa delle medicine assunte. Le scuse tardive non hanno lenito la rabbia per la frettolosa condanna di stampa e opinione pubblica. Un altro capitolo amaro la rottura con la sua ragazza. Una vittoria sul male che ha ridato nuova linfa alla sua vita.