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di Vanni Zagnoli
Sassuolo (Modena) È la strage di fine primavera, dolorosissima, che attanaglia la capitale delle ceramiche e magari sarà ricordata anche stamane dal Sassuolo calcio, che inaugura il centro sportivo.
Tre giovani donne residenti nel paese simbolo del distretto della piastrella sono morte giovedì nell’incidente fra la loro auto e un mezzo pesante sulla A1 Milano-Napoli, tra Modena Sud e Valsamoggia verso Bologna. Al chilometro 183, all’altezza di Crespellano, nel Bolognese, perdono la vita due giovani e una 42enne, la cui figlia di 22 anni resta gravemente ferita, ed è ricoverata nell’ospedale Maggiore di Bologna. Lievi ferite per il 40enne casertano alla guida del mezzo pesante e ora indagato per omicidio stradale.
I tecnici di Autostrade e la polizia stradale indagano. Il 118 e i pompieri erano intervenuti con 11 unità più diversi mezzi, fra cui un’autogru, per estrarre le 4 persone incastrate nei mezzi coinvolti. Il tratto autostradale era stato chiuso per ore, per i soccorsi, con la creazione di 14 chilometri di coda, a partire da Modena Nord. I dati evidenziano la particolarità della strage, causata dal tamponamento del camion ai danni dell’Alfa 147. La macchina rallenta in maniera improvvisa, forse per un guasto al motore, non può proseguire lungo la seconda corsia autostradale. L’autista non si accorge della lentezza, non frena in tempo e l’urto è terrificante, distrugge la macchina, strappando via anche il tettuccio della scocca.
Perdono la vita la rumena Otilia-Camelia Ceornodolea, 24 anni, la sassolese Veronica Fili, 23enne, e la conducente di 42, Zainaba Elaissaoui, marocchina. Salva solo la figlia della nordafricana, Souaad, 23 anni, ma in prognosi riservata. Andavano in vacanza, erano un gruppo di amiche affiatate e multietniche, dirette all’aeroporto di Bologna, dove le aspettava un aereo per Murcia, in Spagna. Avrebbero festeggiato il compleanno con Manal, l’amica del cuore, che sta trascorrendo un periodo all’estero per l’Erasmus. Souaad, Veronica e Otilia avevano frequentato l’istituto Volta, a Sassuolo, e condiviso tanti momenti di divertimento.
Veronica si era laureata da un mese in scienze della comunicazione a Reggio, il padre Paolo è proprietario di un’edicola, la madre lavora al distretto sanitario. Aveva passione per la musica, la prendevano in giro perché le piacevano i gruppi che amano i ragazzini, gli One Direction e Justin Bieber, lascia anche il fratello Andrea, di 25 anni. Otilia faceva medicina e andava sempre a catechismo, il padre ha una falegnameria nel quartiere Quattroponti. A Sassuolo la comunità è toccata. «È una tragedia terribile – sottolinea il sindaco Francesco Menani – colpisce tutta la cittadinanza. Non ci sono parole in un momento così buio, solo la volontà di esprimere profondo cordoglio alle famiglie colpite». A poche decine di chilometri, il mese scorso una strage analoga, di due uomini che andavano a una festa, erano sopravvissuti all’incidente ma vennero travolti dal veicolo nel passaggio successivo. Ora il nodo è capire se l’autotrasportatore fosse distratto o lo spazio di frenata fosse minimo.
Da “Il Giornale”