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Vanni Zagnoli
Firenze
C’è un mondiale fatto di allenatori italiani, presenti o assenti, e cresciuti in Italia. Stasera, dalle 21,15 (per favorire la diretta su Rai2, come cantava Renzo Arbore: “Vengo dopo il tg”), l’Italia affronta il Belgio di Andrea Anastasi, il nano del volley mondiale. “Ero schiacciatore – ricorda – ma alto quanto un italiano medio”. Basso, insomma, per questo mondo, tantopiù adesso. E’ mantovano, di Poggio Rusco, della terra che diede i natali ai parenti di Tite, il ct del Brasile uscito ai quarti, nel calcio. “Come l’Italia un anno fa con il Belgio, ma agli Europei non c’erano Zaytsev nè Juantorena”.
E neanche Anastasi in panchina. Come Velaco, ha allenato 4 nazionali. “Entrambi abbiamo il doppio incarico, lui adesso a Modena, con l’Argentina, io a Danzica, in Polonia. “Ho l’ultimo anno di contratto, poi vorrei tornare”. E’ dal 2005 che non è in A, da Cuneo. “Mi ritirai presto, nel ’94, a 34 anni, prima del secondo mondiale vinto dall’Italia”.
Giani, Bracci e Gardini fra i titolari, De Giorgi come secondo palleggiatore fecero il tris da leggenda. “Altro volley – osserva Velasco, avversario dell’Italia sabato, sempre a Firenze -. Io fra l’altro avevo solo Zorzi, come opposto, inteso di livello internazionale, per cui lo Zaytsev di oggi sarebbe stato eccellente anche nella mia èra”.
Lo zar è il più amato dalle italiane, il personaggio sottorete, non per l’ex ct Berruto. “Io mai l’avrei fatto capitano – sottolinea l’attuale dt del tiro con l’arco -. I motivi sono intuibili”.
Troppo personaggio, pensa troppo a se stesso. Si aggira spesso a torso nudo, per alimentare il suo essere mediatico, come Tamberi e molti altri, nel mondo. Berruto l’aveva messo fuori squadra, per la World league, finchè venne indotto lui alle dimissioni, dall’allora presidente federale, Carlo Magri. Oggi è tutto sereno, il ct Blengini lascia fare. E’ bastato essere a Firenze, nell’hotel degli azzurri, per vedere i volti distesi e alcuni ad armeggiare sugli smartphone. E’ curioso vedere anche Anastasi che si fa i selfie con Velasco. Che obietta: “Io non sono per nulla social”.
Ah, Anastasi fu il ct delle ultime vittorie in World league, a inizio millennio, e pure del quarto posto mondiale a Roma. Un 70enne, Antonio Giacobbe, è a Bari la Tunisia, campione d’Africa, mentre Bobo Kovac allena la Slovenia, portta all’argento europeo da Giani. Che si è ripetuto con la Germania ma non ha disputato nè olimpiadi nè mondiali. Per vincere questa edizione, ci sono altre 4 partite di prima fase, poi 3 di seconda, due di terza, la semifinale e la finale. Dodici gare per vestirsi d’oro.
Da “Il Giornale”