Vanni Zagnoli
“Io sono ottimista, i tesserati si sacrificheranno per abbassare il debito sportivo, perciò i curatori allestiranno l’asta per aggiudicare la serie B”. Antonello Preiti è il dirigente superstite del Parma, della triade dimessa e poi indagata che faceva capo all’ex presidente Ghirardi e all’ex ad Leonardi. “Io non avevo potere di firma – aggiunge il dirigente laziale -, per cui non rischio nulla, resto volentieri a prescindere, ma non chiedetemi di affossare l’ex proprietà”.
Magari il Parma finirà come il Bari, fallito ma salvo. Andatelo poi a spiegare ai tifosi di Siena, Padova e di decine di società ripartite fra i dilettanti. Qui vicino alla piccola Parigi, comunque, la serie A sta per tornare. Anzi, c’è già, perchè il Sassuolo è a più 11 sulla zona retrocessione e gioca a Reggio Emilia. Se il Cesena (ma è Romagna) difficilmente si salverà, stanno per salire a braccetto Carpi e Bologna, di fronte stasera, anticipo del giovedì santificato dalla B. I biancorossi sono a +13 sul Vicenza, a 9 giornate dalla fine il margine è da primato l’unica incognita riguarda lo stadio. Il ds Giuntoli parlava di un trittico di soluzioni (“Modena, Bologna o Parma”), Preiti nega interesse dalla Bassa Modenese per lo stadio Tardini, allora restano le altre due città. La soluzione più vicina sarebbe Reggio, appunto però il Mapei stadium è del Sassuolo e a weekend alterni ospita ancora la Reggiana, in lotta per il ritorno in serie B dopo 16 anni e dunque difficile da sfrattare. Il Carpi al Braglia non è il massimo, i tifosi del Modena sono gelosi, come del Sassuolo, potrebbe dirottarsi a Bologna (il Dallara è comunale e affascinante, ma vetusto), Mantova è fuori mano e allora tenta di adattare il Cabassi: dai 4200 posti è allargabile, ne basterebbero 8-10mila posti, in deroga ai 18mila voluti dalla Lega. La società già pensa al futuro e nessun giocatore è in scadenza di contratto, resta solo da prolungare l’accordo con Castori, 61enne che debutterà in A.
Ma questo è il futuro, l’oggi è di un derby ad alta velocità, di squadre lanciate verso la serie A senza playoff, il Bologna è a +4 sul Vicenza, da mesi è in zona promozione diretta nonostante in casa segni pochissimo, perchè in trasferta è micidiale. Anche in terra petroniana, “il meglio deve ancora venire”, per dirla alla Walter Mazzarri. Perchè la famiglia Saputo, il vecchio Lino e soprattutto il boss Joey, sono fra le 300 famiglie più ricche al mondo. Al mondo, avete capito bene? Al mondo. Dunque con Pantaleo Corvino costruiranno un Bologna minimo da Europa league. Dopo avere lasciato la Fiorentina, il ds corpulento che autografò il miracolo Lecce ci confessò: “Alla mia carriera manca giusto una squadra da scudetto”. I rossoblù in prospettiva possono diventarlo. C’è tradizione, anche troppi palati fini (“Non capisco la negatività – sostiene il team manager Di Vaio -, in estate era in dubbio l’iscrizione”) e ci sono milioni da investire nel calcio. Il presidente Joe Tacopina non li mette, piuttosto fa opposizione interna, comunque i Saputo sono i più ricchi del pallone italico e possono costruire rapidamente una rosa al livello di Sampdoria e Genoa, non a caso dai blucerchiati a gennaio sono arrivati Gastaldello e Gianluca Sansone.
E’ l’Emilia il cuore del calcio italiano, si profilano tre squadre in A nel giro di 40 chilometri, appunto Sassuolo, Carpi e Bologna e 3 in B per completare la via Emilia: Cesena, Modena e il Parma se ce la farà. E’ la regione traino della pedata, soprattutto la provincia geminiana è al livello di Genova. Sotto la lanterna c’è un derby da Europa, dietro solamente a Roma e Torino, come somma di punti, e in cadetteria si può salvare l’Entella, la terra della Ferrari risponde con Sassuolo, Carpi e appunto il dignitoso Modena di Caliendo, che in Italia ha inventato la figura del procuratore, quasi 40 anni fa. Qui la gente lavora, allo stadio va come a teatro e gusta la serie A senza eccessi. Anzi, si risolleva dopo il terremoto del 2012 e il terremoto sulla città ducale, che invece fa spedizioni goliardiche a Carpenedolo, per irridere Tommasone Ghirardi.