Il Giornale. La Sampdoria contro il suo passato, con il Vojvodina che lanciò Boskov e Mihajlovic. Si gioca all’Olimpico di Torino, i serbi sono inferiori.

Da Il Giornale, l’integralità del pezzo di vigilia sulla Sampdoria contro la squadra di Novi Sad. Con un grazie a Elia Pagnoni.

Sinisa Mihajlovic era cresciuto nel Vojvodina
Sinisa Mihajlovic era cresciuto nel Vojvodina

http://www.ilgiornale.it/news/sport/samp-europa-sfida-suo-passato-1156727.html

Vanni Zagnoli
C’è un’Europa da conquistare, per alimentare la rincorsa alla quarta italiana in Champions.
Stasera inizia la 14^ avventura in Europa della Sampdoria, la 5^ negli ultimi 20 anni, unicamente perchè il Genoa a primavera era talmente indebitato da mancare la licenza Uefa. Neanche si gioca a Marassi, poichè l’impianto viene riammodernato con 800mila euro di spesa, dopo il lifting per Italia ’90. La prima opzione era Reggio Emilia, il Sassuolo però sistema il Mapei perchè vuole ospitare la nazionale, non solo l’under 21, e fra un anno organizzerà la finale di Champions femminile, così la scelta è caduta su Torino, stadio Olimpico.
La suggestione è tutta per il Vojvodina, capitanato da Vujadin Boskov, scudettato 25 stagioni fa a Genova e sepolto proprio a Novi Sad. Là si era rivelato da centrocampista anche Sinisa Mihajlovic, il tecnico che ha riportato la Sampdoria in Europa, dopo le eliminazioni subite da Mazzarri e Di Carlo. Dalla Serbia arrivano in 200, proprio il ricordo dello zio Vuja stempera le tensioni. Sul piano tecnico la Sampdoria è superiore, l’ambiente però sarà in parte ostile: minacciando proteste, i tifosi del Toro fanno tenere chiusa la curva Maratona, così il pubblico doriano si sparge fra tribuna e distinti. Dispiace perchè il primo segnale della nuova stagione è antico, con gli ultrà sempre in grado di condizionare le scelte e comunque non si va oltre le 7mila presenze. Viene in mente quando emigrava la Sampdoria del presidente Mantovani, fu a Cremona che iniziò la stagione in coppa delle Coppe culminata nel successo in finale sull’Anderlecht, nel ’90.
Ora il fantasma è Antonio Cassano, perchè vuole a tutti i costi tornare a Genova e in fondo c’era nell’ultima volta in coppa. Diventerà padre per la seconda volta, non vuole allontanarsi dalla Liguria perciò dice no all’Antalya (Turchia), a costo di restare disoccupato. Al presidente Ferrero piace perchè è molto cinematografico e in fondo neanche pagherebbe lui, considerati i 60 milioni immessi da Riccardo Garrone, nonostante la cessione della Samp. Zenga è al debutto in Europa con una squadra italiana, non vuole piantagrane in spogliatoio, si dimetterebbe e nel caso Prandelli sarebbe il prescelto. Ma tutto questo non accadrà e a Genova si punta agli ottavi, centrati proprio dal Torino, a primavera, anche senza Fantantonio. Le novità sono Cassani e Zukanovic in difesa, a centrocampo Fernando e Barreto, con il rientro di Krsticic, promosso in A con il Bologna.
Tv. Rai2, ore 21.

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