La versione integrale del pezzo per Il Giornale, con un grazie a Benny Casadei Lucchi per avere apprezzato la storia di Massimo Giuliani.
Vanni Zagnoli
Il ct l’ha sempre fatto e bene, incastonando filotti di medaglie, da un anno però fa soprattutto il sindaco. Ha un doppio incarico, come il nuovo tecnico del volley, Blengini, ma allenare la nazionale e Macerata è più facile che guidare un comune di 35mila abitanti e e gli azzurri del fondo.
Massimo Giuliani è in carica da 23 e ha conquistato una trentina di medaglie. Da un anno è impegnatissimo al suo paese, nel Livornese
Massimo Giuliani, 56 anni, è ct dal 92, il più longevo dello sport italiano. Grossetano, è primo cittadino di Piombino. “Ho conosciuto il premier Renzi in occasione del salvataggio della fabbrica, simbolo del mio paese marinaro, la Lucchini. Ha 2200 dipendenti e un altro migliaio di livornesi, nell’indotto”.
Mentre parla, al telefono di Giuliani arrivano sms anche di forze politiche lontane dal suo Pd. “Manifestano apprezzamenti per il mio operato in acqua, ma in realtà gestisco il gruppo e alleno sempre meno. Faccio il programmatore dell’attività e il selezionatore”.
Dal maggio 2014 la priorità è sociale. “Cerco di sviluppare la mia città, l’incarico è coinvolgente ma pure di responsabilità, con problemi assortiti. Ci sono giorni in cui lavoro per Piombino 16-17 ore, così non resta molto per sentire gli atleti e i rispettivi allenatori. E per venire in Russia ho usato le ferie”.
Da 13 anni, Giuliani si è risposato, con Larissa, ucraina. E’ un commissario tecnico onusto di podi ma non di soldi, se è vero che il suo stipendio federale non va oltre i 50mila lordi. L’impegno resta massimale, per rendere l’Italia una potenza del fondo. “Il programma è denso, con 4 collegiali l’anno da 21 giorni e 2 da 15, insomma siamo in ritiro 4 mesi a stagione, tra Ostia, Verona e magari dove si gareggia. Quest’anno dopo una prova di coppa del mondo in Messico ci siamo fermati in altura”.
Alle olimpiadi, il suo sport ha appena due gare, è stato introdotto solo da Pechino (Cleri fu 4°), mentre a Londra Martina Grimaldi è rimasta di bronzo. Agli Europei, l’acqua è sempre stata azzurrina, ai mondiali sono mancate le medaglie appena due volte. Sino al 2010 c’erano i campionati mondiali di specialità, ora sono inglobati nel programma Fina. “E il nostro sport non è di nicchia, con diverse migliaia di praticanti, soprattutto in America. Gli agonisti aumentano vertiginosamente, in particolare vicino ai laghi, al mare e alle piscine”.
Adattamento è la parola d’ordine del sindaco-selezionatore. “Percepiamo le esigenze del domani. Il segreto sono i metodi di allenamento e gestione del gruppo, ci aiutano fisiologi e psicologi, puntiamo molto sulla ricerca. Dal 2000 ci affidiamo a format management, programmi quadriennali aggiornati, ovvero 100 pagine di relazione preparate assieme al vice, Valerio Fusco, e ai tecnici degli atleti”.
Così l’Italia ha raggiunto le nazioni leader in un pozzo di medaglie senza fondo. “Siamo come Usa e Germania, la Russia è superata”. E così persino il calcio si interessa al metodo Giuliani, da bambino tifoso della Fiorentina. “La Lazio ci ha richiesto un fisioterapista, Umberto Girelli”. E il ct lo cede nonostante il patron biancoceleste, Lotito, non sia di sinistra…