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Vanni Zagnoli
E’ Olanda, come al mondiale del ’78, quando l’Italia maschile si fece rimontare nella seconda fase, lo 0-2 impedisce la prima qualificazione alle olimpiadi, nonostante un mondiale da 7. Resistiamo per tre quarti di gara, si spera nei supplementari, è impossibile recuperare il gol di svantaggio e a 10’ dalla fine arriva il raddoppio. La ripresa enfatizza le distanze fisiche, di altezza e forza.
Anche in Francia fa caldo, a Valenciennes il ritmo ogni tanto rallenta, il primo tempo dell’Italia è il migliore del mondiale, per personalità e continuità, considerata la forza arancione. Crea abbastanza, le Valentine (Bergamaschi e Giacinti, l’altra è Cernoia) non trasformano; la migliore opportunità è di nuovo per Giacinti, da sinistra incrocia fuori. Le nazionale concede poco, giusto qualche cross, nulla allo spauracchio Miedema, 60 gol in nazionale e l’eliminazione delle azzurre al playoff mondiale di Verona, 4 anni fa. Da Cabrini a Milena Bertolini, è cambiato tanto, come da Conte a Ventura, ma al contrario, e la ct sarebbe competitiva anche fra i maschi, mentre il bell’Antonio da tecnico mai ha sfondato.
Il possesso palla è orange, anche il colpo d’occhio sugli spalti, con trombette rituali. Elena Linari paga con l’ammonizione il fallo prima dell’intervallo sulla bomber dei Paesi Bassi, serviva il var per evidenziare il fuorigioco di partenza. La partita è gradevole, piacciono le gregarie, Alia Guagni a sinistra è quasi insuperabile, catturano le immagini di Sky e Rai con tutte le ragazze dai capelli raccolti a concio o con la coda, solo Linari li ha corti. Gioca nell’Atletico Madrid, è l’unica all’estero: sono rientrate la portiera Laura Giuliani e Ilaria Mauro (dalla Germania), Guagni passò dagli Usa.
All’intervallo esce Elisa Bartoli, a tratti in difficoltà, per Lisa Boattin, 6^ juventina in campo. L’Italia soffre, sorprende la rinuncia a Bonansea al 9’, entra Daniela Sabatino: la leader è stanca, di sicuro è infelice per il cambio, in una partita da supplementari. Le bionde (una è di colore) hanno il possesso palla, crescono di intensità e colgono la traversa da fuori con il destro di van de Donk. L’Italia sembra il Milan di Gattuso, tutte dietro la linea della palla, a tratti è 4-3-2-1. I Paesi Bassi sono campioni d’Europa (terze 8 anni fa, uscite però ai gironi nel penultimo Europeo) eppure solo al secondo mondiale, uno in meno dell’Italia. Ora sono nettamente più forti, non nella storia. Difendono altissime su una punizione da metà campo, l’arbitra uruguagia è nervosa, protesta per le proteste, non doveva ammonire Guagni per una sbracciata neanche fallosa. Fischia troppo, certo tutela il gioco offensivo.
Il gol arriva a metà secondo tempo, punizione dalla sinistra per il contatto (lieve) di Gama, calcia Sherida Spitze, di testa gira Vivianne Miedema, sfuggendo a Cernoia. Il calore non aiuta le speranze, neanche creiamo una chance per l’1-1. Boattin si scambia di fascia con Guagni, arriva anche la 4^ ammonizione, a testimoniare le difficoltà. Sul fallo di Sabatino, punizione da destra, di nuovo Spitze e ancora di testa, van de Gragt sovrasta Guagni. Si cerca il gol consolatorio e vivacizzante, la portiere chiude su Sabatino. Le lacrime di Girelli, in panchina per turnover, sintetizzano la spezzatura del sogno. Per il podio, ripassare fra due anni, con l’Europeo di Inghilterra, ma non sarà facile.
Le semifinali si giocheranno a Lione, alle 21: martedì Inghilterra (3-0 alla Norvegia) contro Usa (2-1 alla Francia), mercoledì l’Olanda con la vincente di Rennes, Germania o Svezia.
Da “Il Giornale”