Su Il Giornale, Giorgio Cagnotto accetta di affidare a Vanni Zagnoli le sensazioni a caldo sull’oro della figlia Tania.
Questo è il link sull’articolo inserito in pagina da Elia Pagnoni, che ringrazio.
http://www.ilgiornale.it/news/sport/po-braccio-nonno-1156362.html
Questo, invece, è il testo originale, prima dei ritocchi apportati dalla redazione.
Giorgio Cagnotto
Neanche il tempo di esultare per l’oro di Tania che devo allenare. Improvviso queste righe a bordo vasca, mentre sono in pieno training con la squadra, mi scuserete se sono frettoloso. Mi ha passato la comunicazione Oscar Bertone, sceso dalla postazione Rai e allenatore di Tania da tre anni. In fondo abbiamo tutti un doppio incarico, io di padre e ct e a lungo ho seguito mia figlia come tecnico unico.
Dunque è arrivata, ce l’abbiamo. E’ d’oro, finalmente. Ascoltiamo l’inno, ci emozioniamo, Tania piange, io penso a mia moglie Carmen, a casa, a bordo piscina è diverso. Si soffre e ci si scarica, anche. Davanti alla tv l’ansia per il risultato schiaccia.
E allora!!! E’ il primo titolo di Tania fra olimpiade e mondiale, dopo 14 anni di attesa, perchè gareggia da quando ne aveva 15. C’eravamo andati vicini spesso, a Barcellona sfumò per pochi centesimi, stavolta il punto e mezzo è a favore di mia figlia. “Un po’ per uno in braccio al nonno”, si dice dalle nostre parti, in Alto Adige. Stavolta è toccata a noi, mentre a Londra 2012, ricordate, la medaglia sfumò per 10 centesimi. Gira una carriera e magari anche una vita, così. Riviviamo i sacrifici e le rinunce, gli allenamenti e la voglia di proseguire sino a Rio, gli anni passano e Tania ne ha 29. Raccoglie, si raccoglie, è bello, ci siamo, come dice sempre Oscar in telecronaca. E siamo felici per l’Italia.
Stavolta è toccata a noi, con una gara impeccabile, le cinesi a mio avviso hanno pagato la pressione.
Come dite? Volete sapere se ci può essere il bis? Mah, intanto il sincro con Dallapè c’è già stato e non è arrivato il podio, resta il trampolino dai 3 metri ma è tutta un’altra storia.
Mi nominate Sara Simeoni e Federica Pellegrini, Francesca Schiavone e Debora Compagnoni, Valentina Vezzali e Giovanna Trillini. Vengono i brividi, fermiamoci qua. Quaggiù a Kazan c’è anche Klaus Di Biasi, 40 anni fa oro. Fece il portabandiera a Montreal ’76, non aggiungete altro. Un abbraccio dalla Russia, dalla nazionale di tuffi.
Testo raccolto da Vanni Zagnoli