Sul Giornale di Sicilia, grazie a Carlo Brandaleone che ha avallato l’idea, è uscita solo una parte di questa chiacchierata con Alberigo Evani, il Bubu ex bandiera del Milan. Qui il testo integrale, con un grazie al mancino Chicco per le emozioni, anche dialettiche
Vanni Zagnoli
Si parlerebbe per ore, con Alberigo Evani detto Chicco, 52 anni, ex bandiera del Milan. E’ ct dell’under 20 e grande conoscitore del calcio, anche del Palermo. Giovedì a Lecco ha battuto la Svizzera 3-0 nel torneo delle 4 nazioni, oggi a Lugano c’è il ritorno. “Lavoriamo – racconta – per il nuovo biennio dell’under 21, al via a giugno, prima delle finali europee di questo ciclo, con Gigi Di Biagio. In rosa ho Cristante, ex Milan, al Benfica, in Portogallo, e Rosseti, passato all’Atalanta. Gli attaccanti sono Garritano (Modena) e Monachello, agrigentino del Lanciano”.
Evani, ha ricordi personali dello stadio Barbera?
“Rammento un 8-2 in amichevole di precampionato, da noi c’era Fabio Capello, inizio anni ’90”.
E’ sposato, ha tre figlie universitarie: Martina, Carlotta e Camilla, e un figlio di 16 anni, Filippo.
“Aveva smesso di giocare per problemi di studio, ora è al liceo scientifico e protagonista nelle giovanili del Versilia, squadra toscana di prima categoria”.
Abitate a Forte dei Marmi, scendete spesso, in Sicilia?
“Non tanto, per vacanze. Ricordo un’altra gara con la nazionale, di Sacchi, dopo il mondiale del ’94, io però non scesi in campo. Soprattutto, sono tornato sull’isola con la nazionale di beach soccer, a Scoglitti, vicino a Ragusa: era una tappa di campionato europeo, onorata per 3 stagioni di seguito, anche con vittorie”.
Chi è l’Evani del calcio italiano?
“Non saprei, ma esistono anche mancini più bravi di me”.
Che momento attraversa il calcio giovanile italiano?
“Siamo sempre indietro, rispetto all’Europa. Le cose però migliorano, c’è maggiore volontà e coraggio nel far giocare i giovani, qualcuno di qualità c’è, hanno solo bisogno di fare esperienza”.
Come giudica il Palermo?
“Ha talento, con gli argentini Dybala e Vasquez, oriundi. Da qualche anno sceglie buoni giocatori, fanno anche mercato, Zamparini è bravo nello scoprirli e poi sa venderli. Conosco anche il ds Baccin, è stato un buon difensore, in particolare in B”.
I rosanero possono recuperare 11 punti in 10 giornate, per tornare in Europa?
“Se fossero ancora nella condizione di un mese fa, avrebbero speranze. Ci sono però squadre più attrezzate, resta un buon campionato, con picchi straordinari”.
Con Iachini condivise l’olimpiade di Seul, nell’88, compreso l’umiliante 4-0 con lo Zambia.
“Fu la seconda partita del girone, per la verità io ero infortunato, rientrai per le altre gare. Beppe marcava in genere il trequartista, era un ottimo intertidore, io giocavo più a sinistra, come esterno difensivo o di centrocampo”.
Ora lo rivuole la Sampdoria, che riportò in serie A senza essere confermato…
“C’è già stato, appunto. E’ un tecnico caratteriale, ottiene molto dai propri giocatori, tira fuori il meglio e autografa quasi sempre buoni campionati. In A aveva mostrato qualche difficoltà in più, ora le cose vanno bene anche lì”.
Evani è rimasto tifoso del Milan?
“Simpatizzo, per i 16 anni da calciatore e altri 10 da allenatore, più della metà dei miei anni, dunque. Sarei contento se le cose andassero meglio, per i rossoneri”.
A 34 anni, Zaccardo è un comprimario, dopo le ottime stagioni di Bologna, Palermo, Parma e al Wolfsburg.
“Quando gioca, ha fatto bene e persino segnato. Resta un campione del mondo, artefice di una buona carriera: il Milan non è come il Parma, ha trovato concorrenza, rimane un ottimo professionista, affidabile”.
Lei debuttò da tecnico a San Marino, in C2, e da 5 anni è in federazione, perciò avrebbe più titoli di Inzaghi, per guidare il Milan.
“L’esperienza c’è, grazie anche al lavoro con Viscidi e Sacchi, che ha cresciuto tutti noi, come tecnici. A giugno mi scade il contratto, vediamo. Alla primavera era mio collaboratore Andrea Maldera, ora con Pippo: è nipote di Aldo, scomparso di recente, figlio di Gino, ex calciatore del Catanzaro. Personalmente avevo contribuito alla crescita di De Sciglio parecchio, dagli esordienti alla primavera, di Paloschi (Chievo) e Verdi, in gol con l’under 21”.
Anche dell’azzurro Darmian, che a Palermo fallì al debutto in Europa, contro gli svizzeri del Thun.
“Ma è cresciuto tanto, nel Torino. Nasce centrale, per struttura fisica, ma è talmente intelligente che ricopre più ruoli difensivi”.
Mauro Tassotti non si sente di fare il capoallenatore?
“Abbiamo condiviso 13 stagioni, dall’80 al ’93. Magari non gli è mai stata data la possibilità, è stato vice con tanti allenatori, ha esperienza e occhio, potrebbe azzardare e lo meriterebbe. Non so abbia rifiutato altre panchine”.
Come spiega la crisi del Milan?
“Analizzando la rosa, non la vedo inferiore a nessuna, a parte la Juve. Collettivamente deve migliorare ancora parecchio, ma avrebbe i giocatori, tanto più con l’innesto del nazionale Antonelli”.
Il Palermo ha meno?
“In quel ruolo c’è Lazaar, un bel mancino, ex Varese, di buona corsa, inesperto per la categoria con uone qualità, fisiche e tecniche. A centrocampo gli esperti Maresca, Rigoni, Barreto. All’andata dominò a San Siro, ero presente, adesso il calo è fisiologico. Non sono portato ai pronostici, però vedo un pareggio, fra due squadre che avranno timore di perdere”.