La versione integrale del pezzo di oggi per il Giornale di Sicilia, con Roberto Donadoni. Ci tenevo tanto, grazie a Luigi Butera e a Giovanni Tarantino.
Vanni Zagnoli
Tra un colpo di swing e un birdie, Roberto Donadoni, eccellente giocatore di golf, risponde volentieri a Il Giornale di Sicilia. Meritava di essere alla Fiorentina al posto di Paulo Sousa, come erede di Montella, era stato contattato anche dalla Sampdoria, prima di Zenga, per proseguire il lavoro di Mihajlovic, e allora coltiva altre passioni. Assieme a Mauro Tassotti, con cui vinse tutto con il Milan, è titolare di un ristorante stellato Michelin, il Dac a Tra (dagli retta) a Castello di Brianza, in provincia di Lecco.
Donadoni ha staccato la spina dopo la stagione disgraziata a Parma, con retrocessione e fallimento, dopo un triennio memorabile, ha la mente sgombra per presentare al meglio la partita di San Siro.
Un pronostico è meglio non chiederglielo, troppo banale, non li fa. “Ma il Palermo – riflette – è in un buon momento. E’ partito bene, nonostante un precampionato in difficoltà, come organico. Al Meazza, dunque, entra in campo anche l’entusiasmo, così sulle ali dell’avvio brillante dei rosanero, la sfida per il Milan si complica”.
Stupisce che un Palermo zeppo di parvenue sia a +6 nei confronti della Juve. “E’ proprio questa la cosa positiva, il fatto di non essere così conosciuti su piazza alimenta il piacere di essere protagonisti di debuttanti in Italia. Le motivazioni spesso possono incidere in un modo determinante”. Già, lo ripete regolarmente anche Carlo Ancelotti, ex compagno di Donadoni al Milan e in nazionale.
E’ con l’under 21 svedese che Quaison si è fatto conoscere anche in Europa. Al Palermo era arrivato come esterno anche difensivo, si adatta a fare persino la seconda punta. “E questo è indicativo delle sue capacità e anche della società e del tecnico. Occorre sapere leggere le situazioni, intuire le potenzialità”. Viene in mente quando a Parma Donadoni impostò gli esterni Valdes, cileno, e Marchionni, come registi. “Magari non tutti i calciatori hanno una certa visuale di gioco, se posizionati in maniera diversa, investiti di maggiore responsabilità, acquisiscono stimoli differenti. A 22 anni, lo svedese allarga già le vedute, rispetto a chi fa sempre lo stesso ruolo”.
Potrebbe essere il prossimo uomo mercato rosanero, in fondo Dybala esplose a San Siro, un anno fa. Chi cerca la ripartenza è Alberto Gilardino, escluso dall’Europeo 2008 da campione del mondo. “All’epoca ero ct, nelle convocazioni si valutano lo stato di forma e il minutaggio e Alberto al Milan non giocava sempre. Gli preferii Luca Toni, che fu sottotono, a quegli Europei, mentre ora viene da un biennio strepitoso”.
Ecco, la speranza è Gilardino imiti il Toni di Palermo e di Verona. “Il Toni rosanero aveva 27 anni, Gilardino a 33 può raggiungere la forma di Toni nell’Hellas. Ha il gol nelle corde, se solo sta bene fisicamente..”.
Da calciatore, Donadoni era marcato spesso da Beppe Iachini, che in panchina ha l’etichetta del difensivista. “Frutto del suo essere stato mediano”. Nel Palermo si avvia a battere il record di longevità di Novellino, fra i tecnici di Zamparini. “Ha molti meriti e prepara le partite benissimo”.
vzagn