Facile come le prime due gare. Agli Europei, l’Italia non concede set neppure nella terza partita del girone iniziato a Verona, con la Romania, e proseguito a Monza, con la Svizzera e, ieri sera, con la Bulgaria. Il passaggio agli ottavi di Firenze è certo, il primato quasi, verrà sancito a Torino, martedì con la Bosnia e mercoledì con la Croazia.
Il ct Mazzanti fu allievo di Lorenzo Micelli, ora alla guida della Bulgaria, lo volle in Puglia, a Santeramo, e fu l’avvio di carriera dell’allenatore vincente a Conegliano, con Santarelli inizialmente vice. Schiera come libero Parrocchiale, dopo due incontri con Eleonora Fersino, di Chioggia: un posto lo meritava il mito De Gennaro. La regista Orro insiste su Marina Lubian, al centro, nonostante una palla sbagliata nettamente, è una tecnica, volley, rigiocare sulla stessa per consentirle di rifarsi. Le rossoverdi arrivano al massimo sul 15-12, in fondo la prima fase è come una serie di amichevoli, dopo la Nations league chiusa ai quarti, contro la Turchia di Santarelli. Piace sempre Ekaterina Antropova, figlia di una pallamanista russa e nata in Islanda. Stavolta sul finire del primo set entra Sylvia Nwakalor, non Egonu, in piedi in panchina a muoversi a tempo di musica, nella discoteca che sono diventati i palasport per le partite: la giocatrice più popolare al mondo neanche entrerà.
Il 25-16 è sigillato da Sylla, la più energica delle azzurre. Anche il secondo parziale scorre via in controllo, non brilla Pietrini, sostituita da Omoruyi ma sul 16-11; Caterina Bosetti avrebbe fatto comodo, nelle gare più complicate, comunque la nigeriana (di origine) è in serata. Al centro, siamo a posto con Danesi e Lubian, già più convincente di Chirichella, a 29 anni in parabola discendente: il 25-17 è di Squarcini, unica centrale di riserva. Il terzo set è breve, 25-13.
Vanni Zagnoli
Da “Il Gazzettino”