Sono i playoff più belli di sempre, anche soltanto per il fatto che i quarti si disputano al meglio delle 3 vittorie su 5 gare, dopo stagioni in cui la Lega prevedeva al massimo 3 partite.
Abbiamo oltrepassato la metà del primo turno e nessuna favorita è già in semifinale, questo è il più bel segnale per un movimento che in serie A ha appena 12 club, scelta unica, se pensiamo che il calcio dal 2004-05 è a 20, mentre la pallavolo femminile è a 14.
Ieri, dunque, gara3, con il successo largo di Piacenza a Modena, i gialloblù neanche raggiungono i vantaggi, comunque guidano per 2-1. E’ la serie più equilibrata, in cui era favorita la Gas Sales di Elisabetta Curti, nel derby anche fra presidentesse, con Giulia Gabana. Piacenza è da scudetto, considerato il dominio in coppa Italia, 6-0 fra Perugia, all’unica sconfitta della stagione, e Trento, regina delle finali perdute, 11 su 14 da 9 stagioni. L’opposto mancino Yuri Romanò si conferma affidabile, del resto al mondiale in Slovenia ce lo evidenziò come migliore Ngapeth, al tavolo nella notte con la Francia, appena eliminata dagli azzurri. Lo schiacciatore francese è vulnerabile nei momenti critici, Valsa è lontana dai livelli dei 5 trofei dello scorso decennio.
Trento doma Monza, che pure aveva iniziato bene, come al femminile manca sempre quel quid perchè possa raggiungere il grande trofeo o perlomeno avvicinarlo, le donne arrivarono in finale con Conegliano, un anno fa. Civitanova si porta sull’1-2 su Verona, mercoledì era davanti nel quarto parziale, poi si è arresa: il patron Giulianelli parla di stagione fallimentare, senza finale di supercoppa, semifinale di coppa Italia e di Champions, Zaytsev avrebbe dovuto farsi operare prima di Tokyo, per essere competitivo anche in nazionale, comunque il personaggio è sempre andato oltre il rendimento. Sabato, Milano non era andata oltre il primo set a Perugia, comunque impegnata sino al 29 nel secondo. Gara4 è domenica, per ora solo Monza-Trento è la sera. Il volley dovrebbe prendere esempio dal basket, che spalma i playoff su tutte le giornate possibili, evitando anche la concomitanza con le donne.
Vanni Zagnoli
La versione integrale dell’articolo pubblicato su “Il Gazzettino”