Vanni Zagnoli
Oggi c’è una sfida a nordest, il Chievo riceve l’Udinese e vuole confermarsi regina di Veneto e Friuli, molto a sorpresa.
Maran è subentrato a Corini, che aveva firmato due salvezze splendide, questa 12^ permanenza (7^ di fila) è tra le più brillanti, con 12 punti di margine sul Cesena, a 8 giornate dalla fine, in virtù dei 31 conquistati nelle sue 23 gare. Il tecnico gialloblù piace molto alla famiglia Pozzo, come erede di Stramaccioni, che viaggia a una media da salvezza stiracchiata: 18 punti negli ultimi 22 turni, dopo i 16 negli 8 iniziali. “Non penso al futuro – ripete Maran -, ma alla partita con l’Udinese, insidiosa perchè vorranno invertire il trend. Manteniamo alta la concentrazione, senza cambiare atteggiamento”.
Strama arrivò dopo il mancato accordo con il friulano Delneri, rischia di chiudere male come all’Inter, perciò è in discussione, mentre il ds Giaretta ha prolungato il contratto per un’altra stagione. “Sembra un’eternità – racconta -, ma sono passate appena due settimane da quando avevamo offerto risultati e prestazioni. Gli alti e bassi danno fastidio, per raggiungere i 40 punti dobbiamo avere tutti fame: in difesa siamo contati, Domizzi non ce la fa, mai però cercare alibi. A centrocampo manca Guilherme, che assieme a Fernandes ha una qualità superiore”. Il Chievo non fa giocare. “Fisicamente ci è superiore. Al Bentegodi spesso non escono belle partite: nelle ultime 6, ha subito solo un gol, giocando in pratica con 4 centrali”.
Di Natale è a una rete da Roberto Baggio. “Totò è più uomo d’area – spiega Trapattoni, che aveva allenato entrambi -, mentre Roby sciava sulla palla. Con l’età rientra, anche per costruire l’azione. Spero che non smetta”.