Il derby è della Juve, come da pronostico, il Torino resiste tre quarti di partita, si arrende a de Ligt, l’olandese di 20 anni che dimostra perchè è fra i difensori più pagati della storia, segna come ha fatto con il Tottenham, nella semifinale di Champions.
La Juve tiene dietro l’Inter, crea più dei granata comunque indomiti.
La prima ventina di minuti è del Toro, con due azioni e il rigore reclamato per il solito braccio proprio di De Ligt, stavolta effettivamente vicino al corpo, ma tanti rigori del genere in questa stagione sono stati concessi. Doveri fa proseguire, dopo un silent check, e un attimo prima non era effettivamente da punire neanche l’opposizione con il corpo di Meitè. La Juve si affaccia con un tuffo di Cristiano Ronaldo, fuori, i granata replicano con personalità, concedono uno spiraglio per il destro di Ronaldo e il sinistro di Dybala (nell’unica controfuga concessa a Bernardeschi), Sirigu respinge di pugno. Meitè offre l’ultima opportunità granata del primo tempo, preludio al doppio prodigio del portiere, sul colpo di testa di Bonucci e soprattutto la deviazione di de Ligt.
E’ la tipica partita di Mazzarri, a bloccare il gioco dei più forti, con determinazione, l’aveva già fatto nell’1-1 di primavera: si gioca una fetta di panchina, merita di restare nonostante sia fermo a 2 punti in 6 gare. La Juve ha smarrito la brillantezza di San Siro con l’Inter, a Lecce si è fatta bloccare, dal Genoa quasi. Crea molto di più rispetto alla media nell’èra di Allegri, da Sarri però ci si aspetta una continuità ancora superiore. La pressione aumenta nel secondo tempo, il Toro resiste e procura anzi due ammonizioni. Sull’altro fronte Cristiano Ronaldo angola, servito da Dybala, Sirigu arriva anche qua: è più continuo di Donnarumma, più sollecitato e meriterebbe di essere titolare all’Europeo. L’ingresso di Higuain abbatte il Torino, favorito da un campo imperfetto, nel suo gioco di contenimento. L’argentino gira al volo da fuori, Sirigu è super. Sull’angolo, il Pipita è dimenticato sul secondo palo da Meitè, centra per de Ligt che infila di forza. Ansaldi replica subito, Szczesny devia. Un altro pericolo ma anche un contropiede juventino frustrato da Baselli. Il finale non è di grande sofferenza, nonostante l’ingresso dell’ex Zaza. Ramsey avvicina il raddoppio, Sirigu intercetta anche il suo rasoterra. Il Toro pareggia ma in evidente fuorigioco.
La Juve resta l’unica imbattuta, fra i 5 principali campionati europei. Può gioire perchè Cuadrado sta diventando affidabile anche in difesa, De Sciglio a sinistra ha retto. Matuidi si vede poco eppure è prezioso, mentre Pjanic è stato a lungo limitato nella costruzione del gioco. La Juve ha vinto di esperienza e pazienza, mixando il meglio di Allegri e qualcosa del sarrismo. Al Grande Torino giocava fuori casa, il passo resta da record. Anche sulle palle inattive, con 6 gol arrivati sinora in questa maniera. Classe e preparazione.
Vanni Zagnoli
Torino-Juventus 0-1
TORINO (3-5-1-1): Sirigu 7,5; Izzo 6, Lyanco 6,5, Bremer 5,5; Ansaldi 6,5, Baselli 5,5 (40’ st Millico), Rincon 6 (29’ st Zaza 5,5), Meitè 5,5, Aina 5,5; Verdi 5,5 (35’ st Lukic sv); Belotti 6. All. Mazzarri 6.
JUVENTUS (4-3-1-2): Szczesny 6,5; Cuadrado 7, Bonucci 6,5 De Ligt 6,5, De Sciglio 6; Bentancur 6,5 (31’ st Khedira 6), Pjanic 6,5, Matuidi 6,5; Bernardeschi 6 (21’ st Ramsey 6); Dybala 6,5 (16’ st Higuain 7), Ronaldo. All. Sarri 6,5.
Arbitro: Doveri di Roma 6,5.
Marcatore: 26’ st de Ligt.
Note: ammoniti Aina, Bentancur, Cuadrado, Ansaldi, Belotti. Recupero: pt 2’, st 5’. Angoli 9-6 per il Torino. 28mila spettatori.
Da “Il Gazzettino”