Questa è la versione integrale dell’intervista uscita lunedì su Il Gazzettino. C’è molto materiale sforbiciato da me e qualcosa ancora dalla redazione. Con un grazie a Maurizio Paglialunga, capo dello sport, per avere apprezzato l’idea.
Vanni Zagnoli
Presidente Carlo Tavecchio, ci risiamo. Il calcio italiano è nel caso con partite vendute per comprarsi la salvezza (Catania) o la promozione (Teramo), squadre fallite come il Parma…
“Proprio per questo abbiamo accelerato nell’opera di riforma iniziata pochi giorni dopo la mia elezione. Il calcio italiano non è agonizzante come ad alcuni piace dipingerlo, ma ha bisogno di una profonda ristrutturazione e di una rinascita morale. E lo stiamo facendo”.
Come finirà la querelle fra Teramo e Ascoli?
“Il Consiglio federale ha approvato i criteri per lo slittamento della classifica nei casi di responsabilità diretta accertata da decisioni della giustizia sportiva (nei prossimi giorni è prevista la pubblicazione del Comunicato Ufficiale, Ndr)”.
Il presidente del Bassano Renzo Rosso si era lamentato molto per la mancata penalizzazione afflittiva del Novara: “Il bilancio a posto non paga”…
“Ho sentito personalmente Renzo Rosso, che stimo per le capcaità imprenditoriali e per il mecenatismo che lo contraddistingue da diversi anni nel mondo del calcio, ma le decisioni prese da organi terzi sono comunque da rispettare. Concordo con lui sulla necessità di riorganizzare il sistema in modo da avere solo Società sane e sempre meno contenziosi. Stiamo lavorando in questa direzione e di cose ne abbiamo già fatte molte, a cominciare dalle norme sull’acquisto società con verifica del certificato penale e della solvibilità finanziaria insieme all’introduzione dell’indice di liquidità che porterà al pareggio di bilancio fra 4 anni”.
Quale pena chiede il calcio italiano per Pulvirenti?
“Saranno gli organi requirenti prima e la giustizia sportiva poi a determinare la sanzione. Certo che fatti del genere sono di enorme gravità, rappresentano un potenziale negativo per la credibilità del sistema che, a mio giudizio, vanno debellati anche con pene esemplari”.
Il presidente della Lega di serie B Abodi chiede la confisca dei beni personali per i presidenti che vendono gare, il collega di Confindustria e del Sassuolo Squinzi vorrebbe proprio far cambiare la legge…
“Per quanto di competenza della FIGC, il Consiglio Federale ha già fatto la sua parte inasprendo tutti i minimi edittali (compresa l’omessa denuncia sia in caso di scommesse che di illecito sportivo) fino alla radiazione nei casi di responsabilità diretta di frode sportiva. La Federazione inoltre, facendo propria la proposta del Presidente Abodi, sosterrà nelle sedi istituzionali la richiesta di confisca dei beni nei confronti dei soggetti colpevoli dei reati di frode sportiva e l’inserimento dello stesso reato e della raccolta illecita di scommesse sportive nel perimetro del DLGS 231/2001”.
La serie B inizierà con due settimane di ritardo. E la A?
“Ne abbiamo fissato l’inizio per il 23 agosto, non ci sono le condizioni per alcun rinvio”.
Antonio Conte deve restare a prescindere dal rinvio a giudizio e dall’eventuale condanna?
“Ho sostenuto il Commissario Tecnico e continuerò a farlo perché crediamo nel suo lavoro e nella sua difesa. La giustizia ordinaria farà il suo corso e sono convinto che gli darà ragione”.
Il ct ha lanciato l’allarme sullo scarso utilizzo degli italiani. Il mercato libero penalizza non solo i giovani?
“Senza una specificità per lo sport, è un dato di fatto la libera circolazione della manodopera in tutta Europa abbia penalizzato la valorizzazione dei vivai nazionali. Con l’introduzione, da questa stagione, del blocco per le rose delle squadre di Serie A a 25 calciatori over 21 (di cui 4 provenienti dal vivaio del club e 4 provenienti da altri vivai italiani) ed il libero tesseramento degli under 21 (di cui la stragrande maggioranza è selezionabile per le squadre azzurre) abbiamo cercato proprio di dare un segno di discontinuità rispetto al passato. Speriamo venga recepito”.
E’ ipotizzabile la chiusura delle frontiere, come dal ’68 all’80, quando peraltro il calcio italiano raccolse anche finali e coppe?
“Impossibile nemmeno pensarlo perché le regole del calcio oggi sono superate dalle legge nazionali e sovrannazionali”.
Giudichi il calcio di vertice a nordest, in ordine di classifica. A Verona Mandorlini prepara la 6^ stagione.
“Poter annoverare l’Hellas stabilmente in Serie A è un valore positivo per il calcio italiano, sia per tradizione che per bacino d’utenza. Il Verona sta facendo bene, i progetti a lunga scadenza sono quasi sempre i più lungimiranti”.
Come ds, Riccardo Bigon sostituisce Sean Sogliano, altro figlio d’arte.
“Al di là delle parentele, sono due bravi professionisti che hanno dimostrato con il loro lavoro di meritare tutti i giudizi positivi loro attribuiti”.
Dal 2001, il Chievo è stato in B una sola volta.
“Rappresenta l’impresa sportiva più rilevante del calcio italiano degli ultimi tre lustri per la continuità di risultati messa in relazione alla capacità di investimento”.
A Udine, Colantuono farà meglio di Stramaccioni e dell’ultimo Guidolin?
“Sono convinto farà bene per le sue capacità ma soprattutto perché Udine rappresenta un progetto di fare calcio in modo sano e competitivo ed il merito è della famiglia Pozzo, che ha investito anche in uno stadio modello”.
Pozzo inizia la 30^ stagione in Friuli, come Berlusconi al Milan e Zamparini nel calcio… Ha pure il Watford, neopromosso in Premier league, e il Granada, salvo nella Liga spagnola.
“Poter contare su imprenditori stabili ed appassionati è un valore aggiunto per il nostro calcio. La famiglia Pozzo ha diversificato gli investimenti costruendo una rete internazionale virtuosa ed inventando un nuovo modo di fare calcio sostenibile”.
L’ultima serie A del Vicenza è datata 2000-01. La società non è solidissima, può risalire?
“Vicenza rappresenta una piazza importante per il nostro calcio. Lo scorso anno è stata comunque protagonista di una stagione esaltante, la promozione non è un obiettivo facile da raggiungere, il campionato di Serie B è molto equilibrato”.
Il Cittadella come ripartirà, dopo il decennio con Foscarini? Nel girone d’andata della scorsa stagione era l’unico tutto italiano fra serie A e B.
“Il Cittadella ha rappresentato per diversi anni una realtà interessante perché ha promosso in contesti nazionali i valori positivi delle cosiddette provinciali”.
Il Venezia rischia il terzo fallimento in un decennio. Il russo Korablin fa dubitare anche di tutte le presidenze straniere del calcio italiano?
“Non si possono esprimere giudizi complessivi, si rischia di essere sommari. Il problema non sono le proprietà straniere o italiane, piuttosto quelle che non riescono rispettare gli impegni. Stiamo lavorando per un calcio più sostenibile in tutte le categorie”.
Il Padova è ripartito dal fallimento, può compiere il doppio salto, in B?
“Sempre più squadre chiedono di poter ricominciare a fare calcio con un atteggiamento diverso, il Padova è stata una di queste. In virtù di questa premessa, vanno rispettati tempi e programmi di una vera e proprio rinascita societaria e sportiva”.
Tavecchio, il suo sguardo verso le altre province di nordest: Treviso, Rovigo, Belluno, Pordenone, Trieste.
“Sono personalmente legato a questi territori. Da sportivo ho il rammarico di non vedere più da diversi anni la Triestina tra i professionisti”.