Non è il peggior mondiale di sempre, perchè neanche a Losanna 1989 l’Italia chiuse senza ori, però è un pizzico preoccupante, alla vigilia di Tokyo. Per carità, manca un anno, ci saranno solo gli Europei, però l’azzurro è in flessione, generale, dopo decenni onusti. Neanche ieri è arrivato il titolo, neanche la seconda finale, l’unica resta delle fiorettiste, e abbiamo visto, a Budapest, nell’angolo della nazionale, un bel confronto, dai toni aspri, con il mestrino Andrea Cipressa a ribadire che alla fine le scelte sono sue. E’ confortato da Giovanna Trillini, è mancato per pochissimo l’acuto delle fiorettiste, ma sarebbe cambiato poco. Per mutare il bilancio magiaro servivano almeno due finali, ieri, niente, solo un bronzo e un quarto posto. Il terzo è dei fiorettisti, appunto con la regia di Cipressa, Alessio Foconi è super, con un bilancio di +10 è trascinante, mentre Andrea Cassarà è in panchina, zoppicante, sostituito da Giorgio Avola. Neanche Daniele Garozzo, oro olimpico, è al top, resta il rammarico per l’uscita al primo turno di Foconi, iridato uscente. La sfida alla Russia è semplificata appunto dal romano dell’aeronautica.
Al femminile la medaglia di legno è mortificante per Ilaria Vecchi e compagne, resa abbondante, dal 23 pari, repentina. Peraltro, la quarta piazza assoluta è un signor piazzamento, le ragazze lo capiranno a caldo, al di là del compenso sfumato. La federazione risparmia (per l’oro aveva stanziato 30mila euro), i 20mila dell’argento vanno divisi fra le 4, mentre i bronzi sono 7, persino troppi. L’Italia è la regina dei podi, con 8, e questi sono garanzia di presenza ai massimi livelli. E’ stato il mondiale delle mamme (Di Francisca e Navarria, la friulana bronzo) e di papà Aldo Montano, bronzo a squadre. Dell’Ungheria ricorderemo comunque le 3 medaglie del fioretto donne (ma le attese erano superiori), soprattutto i bronzi appaganti di Santarelli nella spada e di Curatoli nella sciabola e poi il terzo posto della spada donne. L’unica giù dal podio è la sciabola rosa, per questo Rossella Gregorio e socie erano tanto deluse. Regina resta la Russia, bene anche la Francia e l’Ungheria. L’immagine più bella della settimana magiara è l’inno cantato a cappella dalla gente, per l’argento nella sciabola, contro la Corea del Sud, allo scadere. Qui è terra di scherma, molto più che in Italia. Qui sono magari i tempi per una seconda olimpiade a est, ma il comitato si era ritirato, per il 2024, dopo avere perso la corsa al ’16.
Vanni Zagnoli
Da “Il Gazzettino”