E’ il principio che stride. James Pallotta sarà magari inibito per qualche settimana o pagherà una multa, dunque nulla di che, ma aveva ragione nel lamentarsi dell’arbitraggio e anzi a pretendere il Var in Champions.
Il presidente della Uefa Ceferin dev’essere permaloso, oltrechè ottuso, nel senso che ritarda volutamente l’introduzione della tecnologia nell’aiuto degli arbitri. Con, il Milan se la sarebbe giocata davvero, a Londra (il rigore dell’1-1 era una comica), mentre alla Juve sarebbe bastato girare un solo episodio per raggiungere la semifinale, a Madrid. Idem la Roma: un gol a Liverpool era in fuorigioco, il 4-2 sarebbe stato decisamente più rovesciabile, a prescindere dalle decisioni negative di Skomina, nel ritorno. Da connazionale del direttore di gara sloveno, Ceferin fa indagare il presidente della Roma per “condotta inappropriata”. La commissione disciplinare, etica e di controllo discuterà a fine mese anche dei fumogeni accesi (in Francia e Grecia sono rituali), di scale bloccate e organizzazione insufficiente. Per il numero di tornelli di accesso ai vari settori dello stadio Olimpico. Sono accuse speciose, giusto per salassare un po’ la Roma, non in sintonia con il vertice Uefa. Appoggiato due anni fa, alle elezioni, dall’allora presidente federale.
“Sto morendo dalle risate – fa sapere l’uomo d’affari di Boston -, perchè autorità, Coni e lo staff della Roma sono stati di prima classe, con una professionalità mai vista a un evento sportivo. Non potremmo essere più orgogliosi della città”.
Se in Inghilterra l’agguato al tifoso dei Reds di 53 anni è stato un fatto gravissimo, mercoledì è stato tutto esemplare. “Okay – conferma il presidente del Coni Malagò, anche commissario di Lega -. Valuteremo eventuali negatività”. Pallotta riaccusa: “Sono sorpreso dall’apertura di questo procedimento disciplinare. E’ inappropriata la condotta della Uefa”. Diplomatico, invece, il dg Baldissoni: “Magari nel post partita è scappata qualche parola più colorita, frutto della frustrazione, non vogliamo mancare di rispetto a nessuno, neanche all’arbitro. Primo consapevole degli errori”.
I tifosi giallorossi si scatenano sui social: “Perchè non è indagata la Juve, per le accuse di Agnelli a Collina e di Buffon all’arbitro di Madrid?”.
All’improvviso, tuttavia, la mano della Uefa è pesante. Anche su Diego Simeone, squalificato per quattro turni e multato di 10mila euro per gli insulti all’arbitro di Arsenal-Atletico. L’1-1 di Bretagna è valso comunque la finale. Da favorito, contro l’Olympique Marsiglia.
Vanni Zagnoli
Da “il Gazzettino”