Le ultime: Tello è in panchina, gioca Ilicic. Nella Roma, Dzeko in panchina, spazio a Perotti, con El Shaarawy a sinistra
Vanni Zagnoli
Roma-Fiorentina è il classico spareggio per il terzo posto: entrambe hanno 53 punti, chi vince può pensare a riprendere il Napoli, a +5 e in frenata, chi perde (o in caso di pareggio) deve guardarsi da Inter (-5) e Milan (-6).
I giallorossi anticipano perchè martedì hanno il ritorno a Madrid, lo 0-2 dell’Olimpico non lascia quasi speranze e allora l’attenzione è per il campionato, per confermare il posto in Champions. E’ anche per questo che Spalletti impiega i titolari, con Florenzi e Digne terzini. Viene da 6 vittorie, da quando è tornato a Roma ama i paroloni e stavolta li usa per enfatizzare le duellanti. Per i suoi parla di capolavoro, per i viola di “opera d’arte”: “Fanno un calcio moderno e spettacolare, hanno una squadra solida e convinta, del gruppetto di testa hanno lavorato meglio di tutti. Per vincere, dovremo essere più bravi di sempre, ma ho fiducia perchè i ragazzi hanno fatto un capolavoro nel ribaltare la situazione”. Il sostituto di Rudi Garcia rovescia il luogo comune secondo cui alla Roma ci si allena poco. “L’ambiente è ideale per lavorare, qui le cose si sanno fare e quelli che non hanno idee devono andare via. Se uno vale 10, deve dare 12, cercare di toccare le stelle con le mani e attaccarsi lassù. Pensando in grande, non rimarrà impolverato dal terreno”.
Con l’arrivo del presidente Pallotta, non è più solo nella gestione di Totti, difeso dalla curva sud con lo striscione: ”Sei vittorie non ci fanno cambiare. Spalletti lei pensi ad allenare”. “Qui mi aiutano tutti”, chiosa il tecnico. E anche Dzeko ritrova efficacia. “Il discorso è aperto pure per il 2° posto – sostiene il bosniaco -, ma l’obiettivo è battere la Fiorentina”.
Dove Paulo Sousa è fra i papabili per un (lontano) dopo Luis Enrique, al Barcellona. Intanto lascia alla Roma il pronostico: “E’ avvantaggiata anche per i due giorni in più, avuti per preparare la partita. E’ più decisiva per loro, siamo noi gli intrusi, fra le prime 6. Ci siamo costruiti una grossa opportunità e puntiamo a coglierla. Servirà più testa che cuore”.
Dovrebbe giocare dall’inizio Bernardeschi, al posto di Mati Fernandez, ma anche Ilicic ha speranze. Zarate sconta l’ultima delle tre giornate di squalifica per le mani al collo di Murillo. “Gesto identico a quello di Perisic su Cuadrado, solo ammonito – conferma il tecnico portoghese -: la società fa bene a dissentire per la diversità di giudizio”. L’ultimo consiglio è a Totti. “Per me è stata dura capire che dovevo smettere, gli infortuni mi indebolirono mentalmente. Il miglior interprete è il calciatore, finché può vada avanti”.