Bologna
La nazionale è partita ieri pomeriggio dal capoluogo emiliano, dopo i 23mila di venerdì sera e gli allenamenti a Castel San Pietro Terme, a porte chiuse. L’entusiasmo è per Roberto Mancini, seguito anche dai genitori, in tribuna, in particolare il papà ricorda l’esordio nel Bologna: “Grazie a Perani. E il primo tesseramento, a 13 anni, il debutto in A. In nazionale meritava un trattamento diverso, la panchina azzurra è quasi un risarcimento”.
Nella Dotta c’è entusiasmo ma pure maleducazione, vari cori contro la Polonia, nella storia non particolarmente rivale azzurra o comunque accompagnata da un migliaio.
E’ la nazionale di Giorgio Chiellini, capitano a 34 anni: “Non ci sono più campioni del mondo fra i convocati – racconta -, io stesso sono fra gli ultimi della vecchia generazione, ma siamo qua”.
De Rossi difficilmente tornerà, a Euro 2020 avrà 37 anni, Buffon ne avrà 42 e Gigio Donnarumma e gli altri non sono così inferiori. Chiellini c’è, come temperamento, la difesa meno, con le tante palle gol concesse nell’èra Di Biagio e Mancini, mentre con Ventura a parte il 3-0 in Spagna aveva limitato i danni. “La rosa è giovane, serve fiducia, attorno a tutti”.
La dà e ce l’ha anche Bonaventura, entrato con i polacchi nel secondo tempo, comunque convincente. “Lavoriamo per essere competitivi, giovani e meno”.
Jorginho spiega perchè non ha brillato, con i polacchi: “Mi hanno marcato a uomo, praticamente, era difficile coinvolgere gli altri di centrocampo, dare il ritmo giusto”. Il brasiliano è il faro, solo Bernardeschi nel primo tempo è stato all’altezza. «Assieme a Chiesa, ho cercato di vivacizzare la manovra, di provare il tiro». E’ l’Italia dei due Federico, ali destre, dribbling e propulsione. E anche di un debuttante di 26 anni, Cristiano Biraghi, eccellente mancino, dal Cittadella al Catania, al Chievo. Ha giocato solo perchè Criscito non è stato bene, ma le qualità sono evidenti da anni, in fascia. “A proposito di fascia – ribadisce -, noi della Fiorentina vogliamo proprio ricordare Astori, sempre, piuttosto pagheremo la multa”.
Concetto ribadito anche dall’ex viola Bernardeschi e dal toscano Chiellini. Si viaggia così, fra nazionale e campionato, con la testa di molti anche alla Champions league, più che alla Nations. Del resto l’Italia qui rischia la retrocessione, in Lega 2, se arriva ultima con Polonia e Portogallo. Per passare, ha bisogno di almeno 8 punti, già ne ha persi due, a Bologna. “E’ per questo che l’umore non è al massimo – dicono in coro gli azzurri -, si vorrebbe sempre vincere. Ci proviamo a Lisbona”.
E’ un’Italia di bravi ragazzi, di un ct più bravo con le parole che negli schemi e nelle occasioni da gol. Si spera nel podio in Nations e all’Europeo condiviso e poi al mondiale. Per il momento, siamo lontani. Ma l’entusiasmo resta, con gente arrivata anche da Rovigo e persino dal Friuli, per la nazionale in zona.
Vanni Zagnoli
Da “Il Gazzettino”