Parma
Lissù, in zona Champions league, c’è anche la Lazio. Passa al Tardini nel finale, su rigore, Valon Berisha ruba il tempo a Gagliolo, l’intervento è in ritardo, fallo netto e Fabbri fischia. Il silent check del Var non può cambiare la decisione, Immobile trasforma all’incrocio, dal dischetto ha la precisione che per il resto ha smarrito e nel finale sprecherà il raddoppio. Sarà perfetto, invece, nell’assist allo scadere per Correa, sulla sinistra, diagonale e 0-2.
La vittoria è meritata perchè il Parma regge a buon ritmo solo mezz’ora, il resto è molto biancoceleste, evidenzia la differenza fra una squadra che per quasi tutta la scorsa stagione era rimasta fra le prime 4 e la matricola passata in 3 anni dalla serie A alla A. L’umiltà della squadra di D’Aversa è ammirevole, la fase difensiva concentrata e appassionata, dai e dai però il gol arriva.
Luci accese dall’inizio, anche con questo sole, con spreco evidente, ma ormai è così in molti stadi. Tifoserie in buoni rapporti, con cori a ricordare le vittime delle trasferte, il parmigiano Matteo Bagnaresi, schiacciato 10 anni fa dal pullman in retromarcia, e Gabriele Sandri, il biancoceleste ucciso ad Arezzo, dal poliziotto stradale Spaccarotella. A ingentilire l’ambiente ci sono Anna Falchi, in tribuna per Quelli che il calcio, con Kiara Fontanesi, la parmigiana sei volte campionessa mondiale di motocross.
La migliore occasione dell’avvio è per Inglese, sinistro fuori dopo un bello spunto. L’abilità emiliana negli uno contro uno porta all’ammonizione di Leiva, per sgambetto su Siligardi, riportato in lista da Pietro Pizzarotti, figlio del grande costruttore edile Paolo, fra i 7 di Nuovo Inizio, il gruppo di imprenditori del dopo fallimento. Luis Alberto dà poco, accanto a Immobile, ben chiuso da Gagliolo e Bruno Alves, l’erede di Alessandro Lucarelli. Serve il riflesso di Sepe su Patric, ovvero il biondo spagnolo Patricio Gabarron, irrefrenabile in fascia. Anche un angolo mette in ambasce la retroguardia di casa, il finale di primo tempo è biancoceleste, con azioni palla a terra e il Parma dietro.
Il secondo tempo è laziale, Milinkovic Savic gira per Immobile, che chiude fuori, Mancini fa bene a non impiegarlo in nazionale. Giovedì la Lazio è a Marsiglia, Inzaghi risparmia Lucas Leiva, non in giornata, e leva anche Luis Alberto, dopo nemmeno un’ora. Con Berisha e Correa prosegue il forcing: Bruno Alves che va a saltare su rimessa laterale, proprio davanti all’avversario, è l’emblema della determinazione inculcata da Roberto D’Aversa, che cambia un esterno, Di Gaudio, meno efficace del solito, con Biabiany, assieme a Gobbi l’unico superstite del Parma arrivato in Europa, vanificata dai debiti di Ghirardi. L’assalto laziale prosegue con il diagonale di Patric, fuori di poco. Al rigore, esplode la curva laziale, per la 6^ vittoria in 7 gare. A parte le prime due, hanno visto perdere solo il derby.
Parma-Lazio 0-2
GOL: st 35′ Immobile rig, 48′ Correa.
Parma (4-3-3): Sepe 6,5; Iacoponi 6, Alves 6,5, Gagliolo 5,5, Gobbi 5,5; Rigoni 5,5, Stulac 6, Barillà 6,5; Siligardi 5,5 (34’ st Ciciretti sv), Inglese 6 (12’ st Ceravolo 5,5), Di Gaudio 5,5 (23’ st Biabiany 5,5). All.: D’Aversa.
Lazio (3-5-1-1): Strakosha 6; Luiz Felipe 5,5, Acerbi 6,5, Radu 6; Patric 6,5 (46’ st Marusic sv), Parolo 6,5, Leiva 5,5 (12’ st Berisha 7), Milinkovic-Savic 5,5, Lulic 6,5; Luis Alberto 5 (12’ st Correa 7), Immobile 6. All.: S. Inzaghi.
Arbitro: Fabbri di Ravenna 6,5.
Note: ammoniti Leiva, Gobbi e Siligardi per gioco scorretto, Luiz Alberto per proteste. Angoli 7-2 per la Lazio. Recupero: pt 0’, st 3′. Spettatori: 18.969 (abbonati 12.959), incasso di 242mila euro.
Vanni Zagnoli
Da “Il Gazzettino”