La stesura completa dell’intervista a Marcello Guarducci per il Gazzettino del nordest. Con il grazie a Toni Liviero per avere avallato l’idea.
A 59 anni, Marcello Guarducci fa l’agente di commercio per la Robel (azienda romana di costumi) e per Isotyche (depurazione di piscine tramite ozono). Trentino, fu il primo italiano medaglia, nel 1975, a Calì (Colombia).
“Nella 4×100 – racconta – con Roberto Pangaro, triestino oggi 65enne, Claudio Zei, 61enne romano, e Paolo Barelli, dal ’99 presidente federale. Io naturalmente chiudevo la staffetta”.
Prima di lei solo una donna, la padovana Novella Calligaris, oro mondiale nel ’75, a Berlino.
“L’anno dopo, alle olimpiadi di Montreal, ero stato 5° e 6° nei 200,
Nel ‘77, a Chiavari, firmai il record europeo sui 100. Sino al 4° posto mondiali di Berlino ’78”.
Ha conosciuto Federica Pellegrini?
“Di fatto no, ci siamo solo incrociati due volte. A Kazan ha impattato bene, con il 6° posto record italiano nella 4×100”.
Stamane le batterie dei 200, nel pomeriggio le semifinali.
“Ci aspettiamo che vada a medaglia, visto che fa solo una gara individuale. Le possibilità sono elevate, nonostante sostenga che molto difficile. Mette le mani avanti, ma resta una certezza”.
Non è arrivata in condizione troppo presto?
“L’ho vista a Roma, al Sette Colli, era un po’ saltellante rispetto al passato. Aumenta la velocità, in acqua, però non era fluida in bracciata. Spero nel rush finale che l’ha sempre caratterizzata. A 27 anni, è sempre più complicato resistere, ma ha l’obiettivo Rio”.
Perchè trascura i 400?
“Li ama e li odia, eppure sono propeudici ai 200. Per me lo erano i 200 per i 100. Senza la distanza lunga, rischiano di mancarle gli ultimi 50 metri. Se la gioca con l’olandese Heemskerk, con le americane Missy Franklin e Ledecky, ma occhio anche all’australiana McKeon: per fortuna rinuncia la primatista dei 100 farfalla Sjoestroem”.
Quanto perde, passando da Lucas a Matteo Giunta?
“Un atleta ha sempre bisogno di un riferimento certo, Castagnetti era il padre e pure il fratello, poichè tirava fuori sempre il meglio. Il biondo francese era già assente, affidava gli allenamenti al 33enne pesarese. Federica ha fiducia ma lui sia rigido e, al momento giusto, morbido: l’importante è che non venga sopraffatto, per ora il connubio è discreto”.
Chi altri è da medaglia?
“Paltrinieri sui 1500 più che sugli 800, perchè sulla distanza breve può trovare specialisti dei 400. Spero in una sorpresa, magari dalla rana. Manca un anno alle Olimpiadi, ne avremmo bisogno. Guardate l’americana Ledecky, primatista a 18 anni sugli 800: nel nuoto si può emergere da ragazzi, nei tuffi servono anni”.