La prima stesura, integrale, dell’intervista a Cinzia Lionello, mamma di Federica Pellegrini.
Vanni Zagnoli
A casa Pellegrini, ieri pomeriggio, a Spinea, c’erano i genitori di Federica da soli: Roberto, 58 anni, e Cinzia Lionello, 55. In serata poi si sono trasferiti al locale di famiglia, il Tacco 11 american bar, sempre nel paese veneziano, inaugurato 5 anni fa.
Signora Cinzia, niente amici, nel vostro salotto?
“No – risponde la mamma di Federica -, per principio preferiamo non essere in compagnia. E’ anche questione di scaramanzia. C’erano naturalmente i nostri gatti, a partire da Mafalda”.
Ah, l’ispiratrice del twitter mafaldina88, con 325mila followers…
“Fu una delle prime scommesse natatorie vinte da mia figlia: 15 anni si aggiudicò un trofeo giovanile e il papà le regalò la gattina”.
Il fratello di Fede, Alessandro, 25 anni, era già al locale?
“A Venezia, però. Perchè come ogni estate, per due mesi fa un’esperienza di lavoro fuori dall’ambito familiare”.
E’ stata festa sino a notte?
“Abbiamo offerto da bere a tutti, un cin cin è il minimo”.
All’apertura però era tutto tranquillo. A Spinea non è come nel calcio. Non esistono gli ultras di Federica?
“No, però sono ha tantissimi fan su facebook, twitter, whatsapp”.
Sarà davvero l’ultimo mondiale o può resistere sino a Budapest 2017?
“Dovrebbe essere l’ultimo, vorrebbe fare l’ultima Olimpiadi, a Rio. Poi mai dire mai, se volesse cambiare idea…”.
L’avevate seguita a Roma e a Barcellona, Kazan è troppo lontana?
“C’è l’impegno del locale. E poi presto andremo in vacanza con lei, 10 giorni nel Sud Italia”.
Federica sperava nell’oro?
“Pensava al podio, mai però ha parlato di un colore di medaglia. “Spero in una bella gara – mi ripeteva – e poi vada come vada”. C’erano combattenti agguerrite, in acqua, non era facile raggiungere l’argento, considerate le americane, l’olandese e pure l’ungherese Hossu”.
Su Il Gazzettino, l’ex campione Guarducci e pure l’ex allenatore Di Mito le consigliano di fare anche i 400. Non sono però i soli…
“Ha sempre ripetuto che la sua gara sono i 200, viveva la distanza doppia come un incubo, una fatica mentale di cui si è liberata. In allenamento continua a farli, in gara però no e questo la fa stare meglio”.
Quindi a Rio è impossibile ipotizzare la doppietta?
“No, non torna indietro”.
Aveva iniziato il mondiale con il 6° posto nella 4×100. Ha ancora una chance di medaglia?
“La 4×200 non so quanto sia da podio, considerato che Alice Mizzau non è in gran forma. Me lo auguro, comunque”.
In cosa è speciale questo argento?
“E’ il 6° podio iridato in fila. Lei mette sempre anima e corpo, in acqua, è una ricompensa e lo sprone ad andare avanti, sempre. A 10 anni dal primo è una bella soddisfazione”.
A Kazan sono caduti 9 record mondiali, Katie Ledecky ha migliorato due volte il primato dei 1500. Ha vinto i 200 ma si è fermata a 1’55”16, contro l’1’52’98” di Federica…
“Può anche accadere che a Rio abbatta anche questo, intanto però lasciamolo a Fede…”.
Chi è la sua migliore amica, nel nuoto?
“La padovana Elena Gemo. Si sono ritrovate in stanza assieme, dopo dopo tanti campionati giovanili”.
La scorsa settimana, Tania Cagnotto si era candidata a portabandiera olimpica, con l’oro e due bronzi nei tuffi. Con questo argento Federica l’ha risuperata?
“Su questo non mi esprimo. Deciderà chi di competenza, per il ruolo di alfiere. Entrambe sarebbero ottime”.
Nel nuoto femminile non esiste un campionessa tanto longeva, qual è il segreto?
“Umiltà e serietà nel lavoro”.
Quanto incide il preparatore Matteo Giunta?
“Ha dato serenità, è giovane, ma
ha dimostrato di essere all’altezza. Andiamo spesso a Verona, a seguire i suoi allenamenti estivi: mio marito osserva, io amo pure nuotare”.
In fondo lavorava in segreteria alla Sererenissima di Mestre, quando Federica iniziò a nuotare.
“Io arrivai lì nel 2000, ma a 5-6 anni era già in acqua. Solo perchè questo sport fa bene ai bambini, per lei era ottimale e dunque non è più uscita”.
Non è mai stata tentata da altre discipline?
“Fece solo una divagazione. Soffriva di otite, in acqua, e allora passò alla ginnastica. Aveva 7-8 anni, ma in meno di due mesi tornò al nuoto, qui a Spinea”.
Si sposa?
“I ragazzi vogliono fare tranquillamente Rio de Janeiro, poi decideranno. Filippo continua sino in Brasile, per sostenere la staffetta. D’altra parte è stato il migliore, nel bronzo della 4×100”.