Meno due, sì, ma per quanto? Ci fosse il confronto diretto a Napoli, se gli bastasse il pari, invece… Invece gli azzurri devono vincere a Torino, anche per rovesciare lo 0-1 d’andata. La Juve resta più tosta, favorita per il 7° titolo di fila, il computo totale si perde, tantopiù con quei 2 revocati. Per battere il Genoa, servono quasi 5 sesti di gara, i blu (il rosso è scurito e si limita ai pantoloncini) resistono tanto e bene e quasi pregustano il colpo.
Il Genoa è insidioso, Ballardini è retrocesso al Bologna, venne esonerato alla Lazio, al Genoa fa sempre più o meno bene, da subentrato a Juric benissimo, ma ora deve guardarsi dalla rincorsa di là dietro, anche se Verona e Crotone si attardano. Lazovic salta Koulibaly e calcia sull’esterno della rete. Jorginho trova un corridoio eccezionale per Mertens, il belga calcia a giro sul secondo palo, la palla esce di poco. Esce Hamsik per un fastidio al flessore, per Zielinski, non è la stessa cosa, come esperienza e incidenza, il capitano vale Chiellini per la Juve. Insigne prova il destro dal limite, il portiere si tuffa, angolo. Due punture rossoblù, Hiljemark sulla sinistra, in sospetto fuorigioco, centra per Pandev e la conclusione del macedone è deviata. Spolli imperioso, si diceva una volta, come stacco, fuori. Mertens fa il prestigiatore, Allan al limite, alto, la migliore occasione, sprecata perchè il corpo è troppo all’indietro. Insigne si mostra abile anche in acrobazia, il montante salva Perin. Il sarrismo è ingolfato e farriginoso, sempre quegli 11 faticano, anche senza Europa e coppa Italia, la Juve resta superiore nonostante Ferrara e la Champions, ha alternative. Mario Rui è bravino, Ghoulam in assoluto è un fuoriclasse dell’esterno mancino, Callejon perde il duello a distanza con Douglas Costa e poi manca una seconda punta alla Mandzukic, per variare il gioco palla a terra e bei triangolini.
I meriti liguri sono evidenti, con un bel collettivo e il mestiere del trio italico, Biraschi, Bertolacci e Rosi. Il presidente Preziosi farà altre plusvalenze, evita il fallimento.
Il secondo tempo scorre via aspettando il gol campano, il destro arrotato di Mertens da fuori coglie un nuovo montante. Il gioco è duro, spezzettato, lo spettacolo è un’ipotesi, la serie A degli altri top campionati è più spettacolari, escluso naturalmente il tifo per la propria squadra.
Si traccheggia anche di qua, Rosi per Pandev, l’esterno esce. Taarabt è un bell’innesto, sempre insidioso, anche parttime, addirittura c’è la sensazione che possa segnare il Genoa, con il lungo bulgaro Galabinov e compagni, servono la chiusura di Hysaj. Entra lo scledense Rigoni per difendere meglio, in 3-5-2, il Napoli non trova spazi, come la Juve a Ferrara. Biraschi si oppone, serve l’ingresso di Milik, rivelazione agli Europei di due anni fa. Anzi, il gol arriva prima. Angolo dalla sinistra, Raul Albiol gira bellamente in porta, lo spagnolo è al 3° gol italiano, due anni dopo la rete al Frosinone. Doveva entrare il centravanti polacco, al posto di Jorginho, con il vantaggio il cambio è congelato. E’ appena la quarta rete aerea del Napoli e il Genoa ne ha prese solo 4, in acrobazia.
Ah, il San Paolo si schiera per Sarri, del resto il napoletano è ilare, burlone come l’allenatore. Sa che il trinacriuto tecnico toscano scherza sempre con la stampa, conosce la giornalista Improta, figlia dell’ex bandiera azzurra, piuttosto c’è da chiedersi come potesse lavorare in banca uno così. Che dà del f… a Mancini e parla in maniera sessistica.
“Siamo tutti… Sarri”, si legge in curva B, mentre in A. “Per noi nulla è cambiato, rabbia e sudore fino all’ultima di campionato”. E poi: “Le nostre bandiere non seguono il vento ma l’appartenenza che lega in eterno”. Insomma Maurizio Sarri a vita, molto più amato degli scudettati Ottavio Bianchi e Alberto Bigon. Anche se il Napoli magari vincerà più nulla, con questa Juve e nonostante i suoi cali.
Vanni Zagnoli
Napoli-Genoa 1-0
GOL: 27’ st Albiol.
Napoli (4-3-3): Reina 6; Hysaj 6,5, Albiol 7, Koulibaly 6, Mario Rui 6; Allan 6,5, Jorginho 6,5, Hamsik 6 (20′ pt Zielinski 5,5); Callejon 5,5 (40’ st Rog sv), Mertens 7 (37’ st Milik 6), Insigne 6,5. All. Sarri.
Genoa (3-5-2): Perin 6,5; Biraschi 7, Spolli 6,5, Zukanovic 6; Rosi 6 (33’ st Rossi sv), Lazovic 6 (24’ st Rigoni 6), Bertolacci 5,5, Hiljemark 6,5, Laxalt 6,5; Pandev 6 (24′ st Taarabt 6,5), Galabinov 6. All. Ballardini.
Arbitro: Pasqua 6,5.
Note: ammoniti Zielinski, Rosi, Laxalt. 35mila spettatori. Recupero: pt 1’, st 3′.
Da “Il Gazzettino”