Milano
Con la Russia è stata partita verissima, nonostante l’Italia fosse già passata, sul 2-0 degli Usa alla Bulgaria. E’ accaduto il preventivabile, il successo sulla Finlandia è stato sufficiente per raggiungere Torino, era questione di ore, di un giorno prima o dopo, ma l’enplein nelle prime 6 gare leva pathos alla sfida all’orso ex sovietico. Era decisiva per la nazionale del trevigiano Sergio Busato, dal 2011 vice ct, oro olimpico nel 2012, di due degli ultimi 3 Europei, della prima Nations, mai però dei mondiali. Furono 6 sino all’82, quando si chiamava Urss, stavolta a est possono farcela nonostante le due sconfitte nella prima fase e con questo 3-2 almeno si possono qualificare.
L’Italia vince il primo e il quarto set, nei due centrali si è relativamente riposata, certo voleva eliminare la favorita, forse non ha messo proprio tutto, comunque è stata alla pari. Resta da vederla con una super avversaria quando si gioca tutto, da martedì nella final 6 (ma ne passano 2 su 3 per girone) o sabato in semifinale, perchè magari l’adrenalina aiuterà. Ma adesso c’è la speranza che sia da oro, anche contro i giganti. E Muserskij dal vivo è ancora più impressionante, si ferma per autografi e interviste, in fondo è un gigante buono.
L’avvio è bruciante (7-3), con Lanza recuperato e buon martellatore, anche dal centro, Maruotti torna in panchina. I russi scivolano indietro di 5, risalgono sul 17-15. Anzani conclude l’azione più bella, di 26”, ha la grinta dei grandi ex centrali e opinionisti Rai, Mastrangelo (scortato dalla nuova compagna) e Lucchetta. Figlio di russi, Ivan Zaytsev azzecca il +5. Il corpulento Sljapnikov è preoccupato, chiude Mazzone. La Russia è superiore solo a muro (0-4), negli altri fondamentali va in crisi.
Nel secondo scende il livello di gioco, prendono ritmo Mikhaylov e Muserskij. Entrano Maruotti (per Juantorena, da preservare) e un attimo Nelli per Mazzone, l’Italia finisce a -8, per riprendersi appena prima del cambio di campo. Ha perso continuità in attacco, di fronte ai progressi dei blu al servizio e nel vecchio cambio palla. Rientra Osmany, per infliggere il colpo di grazia alla Russia, non si riesce, però arriva un bel gesto dello speaker, ad applaudire il punto avversario, prima volta, in queste settimane da ultras in discoteca, soprattutto a Firenze. Butko è più ispirato di Giannelli, in regia (5-10), Maruotti (siede Lanza) si fa sentire. Anche il terzo però va via, sul 10-16, con errori. Il videocheck leva il -3 all’Italia, non si rientra più. Il muro non mura, il loro sì. C’è un sussulto con Zaytsev (20-22), giusto per rimettere pepe al set. Chiuso dall’ace di Mikhaylov. Lì ti aspetti la resa, invece il nostro zar rianima la ola (9-6), con hombre Osmany e l’ace di Maruotti. Che manca il ko. Neanche Muserskij al servizio ricuce, è il set di Zaytsev. E di Maruotti in battuta (20-15). Si raggiunge il tiebreak, è già tantissimo.
Anzani mette la testa avanti, il videocheck dà il 6 pari all’Italia, Volkov firma il break. Sul -2 serve un muro, arrivano invece la prepotenza di Muserskij e di Voklov.
In Bulgaria, il guru Velasco si è preso una giornata di squalifica, per il gesto dell’ombrello reiterato alla Polonia, battuta. Chiude stasera il quadriennio con l’Argentina, esce ma si è preso la soddisfazione di sconfiggere i campioni. L’Italia (21,15, Rai2) ha l’Olanda, quasi fuori.
Vanni Zagnoli
Italia-Russia 2-3 (25-18, 18-25, 21-25, 19-25, 11-15): Giannelli 3, Zaytsev 21, Juantorena 16, Lanza 7, Anzani 7, Mazzone 6; Colaci (l); Maruotti 5, Nelli.
Olanda-Finlandia 3-1. Classifica: ITALIA 6 vittorie (19 punti), Russia 5 (15), Olanda 5 (14), Finlandia 2 (6).
Belgio-Australia 3-0, Brasile-Slovenia 3-0. BRASILE 6 vittorie (17), Belgio 4 (13), Slovenia 4 (12), Australia 2 (7).
Iran-Canada 2-3, Usa-Bulgaria 3-0. USA 7 vinte (19 punti), Bulgaria e Canada (12) 4; Iran (11) 4.
Serbia-Argentina 3-0, Polonia-Francia 1-3. Serbia 6 vinte (17), Polonia 5 (16), Francia 4 (15), Argentina 3 (8).
Da “Il Gazzettino”