E’ la terza coppa internazionale di Diego Pablo Simeone, non la prima di Rudi Garcia. Festeggia l’argentino, non il francese ex Roma, fidanzato della mora Francesca Brienza, la brienzina di Tiki Taka. Vince il cholismo, ovvero quasi l’antigioco, dopo due finali di Champions league perse in maniera rocambolesca contro il Real Madrid. Vincono grinta e concentrazione dell’Atletico Madrid sulla compassata classe dell’Olympique Marsiglia. I biancocelesti non bissano il successo in Champions di un quarto di secolo fa, sul Milan, firmato Basile Boli. E’ l’unico trofeo in bacheca (l’Intertoto del 2005 è minore e parziale), mentre i colchoneros raggiungono le 7 coppe: una coppa delle Coppe, tre Uefa o Europa league, 2 supercoppe e una intercontinentale. Ha ragione Paulo Jorge Dos Santos Futre, il portoghese portato alla Reggiana dal trevigiano Franco Dal Cin, nel ’93: “Simeone ha cambiato la storia di un club perdente”. Rispetto naturalmente a Real e Barcellona, portandolo ai massimi livelli.
La partita è bloccata tatticamente, come sempre, primo non prenderle, qualunquemente, direbbe il comico Albanese. Risolve Griezmann, popolare da noi per la pubblicità delle lamette da barba, a metà primo tempo. L’avvio è dei marsigliesi, azione di rilancio in verticale, Payet riceve sulla trequarti, invita Germain al tiro, la palla è alta. Fuori la girata di Rami. Risolve l’erroraccio di Anguissa da mediano, davanti alla difesa, non controlla un passaggio di Mandanda, la palla arriva a Griezmann, solo in posizione centrale, il sinistro è radente, come proprio come una Gilette. Alla mezz’ora Payet si stende sull’erba e chiede il cambio, i compagni lo abbracciano e l’uomo squadra piange.
Il ritmo scende, i transalpini rifiatano. Alla ripresa il raddoppio dei biancorossoblu, duetto in mezzo Saul-Koke, servizio a premiare lo scatto perentorio di Griezmann in diagonale, aggancio e controllo in corsa, il portiere esce e viene infilato con un tocco sotto. Il francese è degno del Barcellona, i francesi non hanno la forza anche solo per immaginare i tempi supplementari, che li avevano premiati in semifinale, contro il Salisburgo, onestamente più meritevole. La partita di Lione finisce lì, perchè Juanfran e compagni fanno girare la palla, sono tecnicamente discreti, soltanto hanno questo senso del collettivo straordinario. L’Europa league è spagnola per la 5. volta in 7 anni, c’è odore di doppietta, con il Real favorito sul Liverpool. L’Om e Garcia restano lì, interdetti perchè comunque avevano iniziato bene e accarezzato l’impresa. L’ultimo sussulto è a 10’ dalla fine, con il palo internissimo di Mitroglu, su cross splendido di Rami. Finisce con la sciarpata iberica e Simeone (squalificato) a chiamare il tifo. Anzi, arriva il tris, su giocata di Grisù Griezmann, alla Zizou Zidane, per il (raro) gol di Gabi.
Vanni Zagnoli
Olympique Marsiglia-Atletico Madrid 0-3: 21’ e 4’ st Griezmann, 44′ st Gabi.
Olympique Marsiglia (4-2-3-1): Mandanda 6; Sarr 6, Rami 6,5, Gustavo 6, Amavi 6,5; Anguissa 5, Sanson 6,5; Thauvin 6, Payet 6 (32’ st Lopez 6), Ocampos 6,5 (10’ st N’Jie 6); Germain 5,5 (29’ st Mitroglou 6,5). All. Garcia.
Atletico Madrid (4-4-2): Oblak 6,5; Vrsaljko 6 (1’ st Juanfran 6,5), Gimenez 6,5, Godin 6,5, Lucas Hernandez 6; Correa 6,5, Saul 6, Gabi 6,5, Koke 6,5; Griezmann 7,5 (43’ st Torres sv), Diego Costa 6. All. Simeone.
Arbitro: Kuipers (Olanda) 6.
Note: ammoniti Amavi, Luiz Gustavo, N’Jie, Vrsaljko. Angoli: 1-6. 59mila spettatori. Recupero: pt 1’, st 2′.
Da “Il Gazzettino”