Forse sì, c’è anche l’Inter, per lo scudetto della Juve. Fossimo al mondiale, mira ad arrivare in finale e a giocarsela, come ha fatto quasi il Napoli, sino a maggio, arrendendosi di fatto a due giornate dalla fine. I nerazzurri partono battendo il Lugano per 3-0, puntano ai quarti in Champions e a un secondo posto pieno, rotondo, in campionato, fermo restando che il Napoli con Ancelotti e la Roma di Eusebio Di Francesco magari si ripetono, come anti Juve.
Contro gli svizzeri arriva naturalmente il primo gol di Lautaro Martinez, l’argentino abile a trasformare la respinta del portiere sul proprio tiro. Ci sono De Vrij, naturalmente convincente, e Ranocchia, incredibilmente titolare nella prima stagionale: chissà se farà come Santon, finalmente via dopo tanti errori. Dalbert a sinistra la scorsa estate sembrava un crack, chissà che non si dimostri all’altezza. Come Emmers, fra i due volte di fila campioni d’Italia primavera. C’è Candreva, che il ds Ausilio farebbe bene a confermare, perchè in fascia vale potenzialmente Perisic. Politano sprinta già, Nainggolan è il nuovo trascinatore, lo Steven Gerrard di Spalletti.
Nella ripresa entra e fa doppietta Karamoh, 19enne prezioso nell’alimentare la rincorsa alla Champions. Raddoppia su palla in profondità di Politano e trissa su splendida azione di Candreva, appunto. Entrano tutti, giovani e titolari, Borja Valero a 33 anni incide meno di Firenze, Asamoah insegue la sua migliore versione, ammirata a Udine. La scorsa estate, il Milan illudeva 60mila abbonati, mentre il mercato di Walter Sabatini era irriso. Il ds è alla Sampdoria, ma ora è il tempo dell’Inter e dell’affanno rossanero. I ritmi restano blandi, a Natale il primo bilancio, magari sarà davanti il Diavolo…
Vanni Zagnoli
Da “Il Gazzettino”