Con una settimana di ritardo, per i problemi legati al furto, il commento a Verona-Roma per Il Gazzettino.
Vanni Zagnoli
Non sarà più la stagione della Roma. Pensava di essere favorita per lo scudetto e più forte della Juve, anche soltanto per l’addio di Conte, e invece si avvia a perdere tutti gli obiettivi stagionali. E’ uscita nella fase ai gironi di Champions e giovedì deve vincere in Olanda per raggiungere gli ottavi di Europa league; neanche arriva in semifinale di coppa Italia e adesso è 9 punti dalla capolista. A 14 giornate dal termine, lo spazio per recuperare ci sarebbe, partendo dal confronto diretto all’Olimpico, eppure rischia di finire quarta, perchè Napoli e Fiorentina nel 2015 sono molto più convincenti: in 7 gare di campionato, il 6° pareggio dei giallorossi neanche è da Europa.
A Verona passano in vantaggio con il destro di Totti da 28 metri, a rimbalzare davanti a Benussi, comunque sorpreso. Sembra fatta perchè la squadra di Mandorlini viene da 4 sconfitte in 5 partite e hanno appena 5 antagoniste alle spalle, invece già prima dell’intervallo arriva il pareggio di Jankovic: l’angolo da sinistra è di Hallfredsson, sempre tonico, il colpo di testa è deviato da Astori e da Keita. Il tecnico gialloblù è costretto a snaturarsi, contiene, dopo i 43 gol subiti: solo le cenerentole Cesena e Parma hanno fatto peggio. Non può fare altrimenti perchè l’Europa sfiorata a maggio è un miraggio e l’Hellas assieme all’Atalanta è la formazione più peggiorata, da un anno fa. Il primo tempo veronese è passivo, la ripresa di maggiore personalità e l’1-1 finale è festeggiato da Obbadi e compagni come fosse da salvezza. Per evitare il terzultimo posto lottano in 7, per la verità Sassuolo e Udinese non dovrebbero essere coinvolte, dunque l’allarme è relativo e il presidente Setti deve resistere alla tentazione dell’esonero: del resto il pubblico del Bentegodi si schiera con un bel “Mandorlini a vita”. L’allenatore è alla 5^ stagione scaligera, resta più convincente del celebratissimo Garcia, non meno deludente di Mazzarri. Mezz’ora romanista è discreta, con due occasioni da fuori, la migliore però capita a Manolas, di testa, a lato; sull’1-1 è Ljajic a centrare la traversa su punizione. Nel secondo tempo la palla da urlo capita al 7’, su azione di Toni e cross da destra di Ionita; Torosidis allontana, Hallfredsson calcia forte di sinistro e sulla linea il greco salva ancora. “Ma è stata l’unica occasione concessa”, taglia corto Garcia. Poi solo Nainggolan si fa vivo, in maniera velleitaria. Cole, Keita, Pjanic, Gervinho e pure l’ultimo arrivato Doumbia sono in un momento negativo, per il presidente Pallotta il primo trofeo è fuori portata.
Verona-Roma 1-1
Reti: pt 25′ Totti, 38′ Jankovic (V).
Verona (4-3-3): Benussi 5,5; Pisano 6, Moras 6, Marquez 5,5, Brivio 6; Ionita 6 (24′ st Obbadi 6), Tachtsidis 6,5, Hallfredsson 6,5; Gomez 6 (38′ st Christodoulopoulos sv), Toni 6,5, Jankovic 6,5 (24′ st Greco 6). All.: Mandorlini.
Roma (4-3-3): De Sanctis 5,5; Florenzi 5,5 (40′ pt Torosidis 6,5), Manolas 5,5, Astori 5,5, Cole 5; Nainggolan 6,5, Keita 5,5, Pjanic 5,5 (38′ st Verde sv); Gervinho 5, Totti 6,5 (20′ st Doumbia 5,5), Ljajic 6. All.: Garcia.
Arbitro: Gervasoni di Mantova 5,5.
Note: ammoniti Jankovic, Cole, Manolas, Nainggolan per gioco falloso; Gomez per comportamento non regolamentare. Angoli: 8-6 per la Roma. Recuperi: pt 1’, st 3’.
Spettatori: 17.953.