E’ sempre un grande onore parlare con Luigi Delneri, re della provincia, in panchina, e non solo. Questa è l’integralità dell’intervista valorizzata da Toni Liviero e da Adriano De Grandis, su Il Gazzettino del nordest.
Vanni Zagnoli
Gigi Delneri fa il nonno in Friuli, ad Aquileia. A 65 anni non va in pensione, d’altra parte ha l’esempio di Reja (70enne confermato dall’Atalanta) e di Ventura (67enne da un lustro al Torino). Trent’anni fa la sua prima panchina, all’Opitergina, mentre da calciatore aveva chiuso alla Pro Gorizia.
Mister, era stato regista dell’Udinese, dal ’78 all’80. Come la vede con Colantuono?
“Ha grinta e personalità, trarrà il massimo dai bianconeri. L’avevo sostituito a Bergamo, quando lui andò a Palermo e all’Atalanta mi presi la soddisfazione di battere Mourinho. Ma ci riuscii anche con Ancelotti e Mancini”.
A maggio il Verona ha preceduto di 3 punti il Chievo e di 5 i friulani. Chi vincerà lo speciale campionato di nordest?
“Sulla carta l’Udinese, perchè inserisce solo Duvan Zapata in avanti e Adnan a sinistra. Con il 3-5-2, il gruppo dopo un anno può offrire una resa superiore, a prescindere dal cambio in panchina”.
Mandorlini era in discussione, in inverno, eppure inizia la 6^ stagione all’Hellas.
“Capitano filotti negativi, ha però chiuso molto bene e la società l’ha ripagato con il prolungamento del contratto. Un anno fa sfiorò l’Europa league, era partito dalla serie C”.
Toni ha 38 anni, Pazzini 31. La coppia non è superata?
“L’ex milanista può mettersi sulla scia di Toni, ora la vecchiaia è meno sentita rispetto ad anni fa perchè si lavora meglio. Magari si alterneranno, entrambi però sono da doppia cifra, come non tanti attaccanti, certo è impossibile che arrivino ai 45 gol dichiarati dal presidente Setti. Fra i nuovi, Viviani mi aveva colpito alla Roma, anni fa, ha qualità e un buon calcio di punizione, è un regista diligente. Conosco poco lo svedese Helander, certamente il ds Bigon avrà ponderato bene la scelta, con gli osservatori internazionali”.
Il Chievo si salverà per la 13^ volta, in serie A?
“Credo di sì. Inserisce gente di spessore e interessante: Gobbi è affidabile, come esterno sinistro, e anche Cacciatore fa il suo, bene, a destra. Castro lavora e dà spinta di attacco. Il belga Mpoku deve ancora costruirsi, come ruolo. Maran applica un 4-4-2 abbastanza chiuso, era subentrato a Corini in situazione difficile, centrando una salvezza agevole. La rosa offre interscambialità per un gioco intenso”.
Chi sarà il capocannoniere?
“Ibrahimovic, se torna, oppure Luiz Adriano o Icardi. La Juve non ha un fromboliere unico. Il Toni miglior marcatore a 38 anni fa ipotizzare il ritorno di Klose, oppure Dzeko, grazie a Salah”.
La Juventus parte con un vantaggio virtuale di quanti punti?
“Dalla sua ha la mentalità. Resta da battere anche senza Tevez, Pirlo e Vidal: Pogba può segnare quanto il cileno, poi ci sono Zaza e Morata se si mette a posto, come continuità; Marchisio non è come Pirlo, però strutturalmente sarà un buon regista”.
Chi è favorito per la Champions e per l’Europa league?
“Vedo il Milan, rinnovato molto, e la Roma. Poi Inter, Lazio e Napoli. Oppure la Fiorentina, se si ristruttura dopo la partenza di Montella”.
Chiudiamo con l’altro nordest.
“Il Vicenza ha un ottimo allenatore, Marino, che pratica un calcio dinamico, e un buon ds, Cristallini. Punto su Mantovani, con me al Chievo, su Manfredini e Brighenti. Deve confermare quanto di buono ha fatto quest’anno. In Lega Pro, il Cittadella riparte da Venturato ma con un budget ridotto. Il Bassano si lamenta per la mancata penalizzazione del Novara, però ha perduto la finale playoff, ora è inutile appellarsi alle regole. Con mister Sottili e l’ambizioso presidente Rosso magari salirà direttamente in B”.