«Convivo con lo scetticismo da sempre», diceva Maurizio Sarri alla vigilia. Un pizzico resta, dopo il 2-1 al Bologna, che allo scadere con Santander coglie la traversa ed esalta Buffon, a quasi 42 anni ancora degno della Champions. E’ lo stesso risultato di Milano, che lasciava immaginare la triturazione rossoblù, l’anticipo è equilibrato per un tempo, il resto è superiore alla partita media di Allegri. Le motivazioni non sono le stesse della gara con l’Inter e il Bologna è coraggioso, come sempre, con Mihajlovic. Il tecnico serbo è in panchina nonostante i 13 gradi e la pioggerellina, va a salutare Sarri senza stringerli la mano per evitare il rischio virus (in estate era stato l’allenatore bianconero a doversi fermare per la polmonite), era andato a studiarlo quando questi guidava l’Empoli.
La Juve alza il ritmo, è premiata dall’iniziativa di Alex Sandro a sinistra, Krejci non nasce difensore, consegna palla a Cristiano che finta e calcia sul primo palo, forte ma in genere Skorupski è molto più reattivo: prima della partita il portoghese era stato insignito dal presidente Andrea Agnelli per i 700 gol in carriera.
Sembra già finita, invece Orsolini aziona Sansone, rovesciata fuori. Il pari arriva con Danilo, fra gli stranieri più presenti, in Italia dal 2011: trova un angolo impossibile, per un difensore, Mihajlovic neanche esulta; l’azione parte dal controllo di classe di Andrea Poli da Vittorio Veneto e dal tocco arretrato di Mbaye, per l’11° gol in A del brasiliano. Che sul vantaggio bianconero era avanzato, senza copertura. Rabiot incide ancora poco, si prende un’ammonizione. Il pressing rossoblù è altissimo, come la vivacità, De Ligt si oppone alla conclusione di Orsolini. Piace Palacio, a 37 anni ancora efficace, anche contro l’olandese che potrebbe esserne figlio. Alex Sandro da fuori e Bernardeschi da destra costringono Skorupski alla smanacciata. Higuain e Ronaldo parlano, non trovano però la giocata illuminante.
Nel secondo tempo è Rabiot ad accendersi per un attimo. Il fraseggio juventino palla a terra è gradevole, il Bologna si oppone con fatica. Sul colpo di testa di Cristiano si vede il vero Skorupski. Il gol scacciapensieri arriva sul tampanamento di Mbaye su Orsolini, anche Danilo sbaglia il disimpegno, Pjanic è preciso sul primo palo. Rispetto al lustro con Massimiliano Allegri, sul nuovo vantaggio il gioco è meno di attesa, il ritmo resta discreto, Skorupski respinge il destro di Khedira, il tedesco esce dopo un’ora. Rabiot sbaglia un pallone e viene fischiato, le sovrapposizioni ravvicinate della Juve restano interessanti, neanche Higuain per due volte abbatte comunque il portiere petroniano. Bentancur subentra e spende un’ammonizione, resta a guardare Emre Can, escluso dalla lista Champions e sacrificato pure in campionato. Buffon para lo spiovente di Orsolini, Cristiano trova ancora il portiere. E sempre Orsolini ha la palla del punto sul piede sbagliato, il destro, la cestina. Il finale è dei verdi, ovvero del Bologna, in maglia simil nazionale. De Ligt scivola e tocca con un gomito, Irrati fa bene a non fischiare il rigore. Allo scadere punizione di Orsolini, Santander coglie la traversa e poi Buffon alza la rovesciata del paraguagio.
Vanni Zagnoli
Juventus-Bologna 2-1
GOL: 19′ Ronaldo, 26′ Danilo (B), st 9’ Pjanic.
JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon 7; Cuadrado 6, Bonucci 6, de Ligt 6,5, Alex Sandro 6,5; Khedira 6,5 (17’ st Bentancur 5,5), Pjanic 6,5, Rabiot 6 (28’ st Matuidi 6); Bernardeschi 6; Higuain 6,5 (37’ st Dybala sv), Ronaldo 6,5. All. Sarri 6.5.
BOLOGNA (4-3-3): Skorupski 7; Mbaye 6, L. Danilo 6,5, Bani 6,5, Krejci 5,5; Poli 6 (37’ st Dzemaili sv), Soriano 6, Svanberg 5,5 (35’ st Skov Olsen sv); Orsolini 6,5, Palacio 6,5, Sansone 6 (35’ st Santander 6,5). All. Mihajlovic 6,5.
Arbitro: Irrati di Pistoia 6,5.
Note: ammoniti: Sansone, Rabiot , Bentancur e Danilo, Bani. Angoli: 8-6.
Recupero: pt 0’, st 3’. 33mila spettatori.
Da “Il Gazzettino”