Il Gazzettino, Italia-Olanda. Gli arancioni erano vicecampioni del mondo e poi terzi, mancano la qualificazione a Europei e mondiali: il ct è Koeman, licenziato dall’Everton. Mancini: “Cambiamo quasi tutti rispetto a venerdì, dò la formazione”. Era la passerella di Buffon, ma si era offeso per gli attacchi del procuratore di Donnarumma

Hans Hateboer difensore dell’Atalanta e degli arancioni  (bergamo.corriere.it)

Allianz Juventus stadium, Torino: ore 20,45, Rai1

ITALIA (4-3-3): Perin; Zappacosta, Rugani, Romagnoli, Criscito; Pellegrini, Baselli, Bonaventura; Chiesa, Belotti, Insigne.

OLANDA (3-4-1-2): Cillessen; Van Dijk, De Vrij, Blind; Hateboer, Strootman, Propper, van Aanholt; Depay; Promes, Kluivert.

Arbitro: Bezborodov (Russia)

Italia-Olanda è una classica del calcio mondiale, ma le nobili sono veramente decadute. Dopo 60 anni, gli azzurri mancano dal mondiale (agli Europei l’ultima assenza è del ’92, in Svezia), gli orange non si erano qualificati già Francia 2016, escono direttamente ai gironi, di nuovo terzi. Peraltro, se l’Italia era stata eliminata al primo turno mondiale, con Prandelli, come pure con Lippi, gli orange venivano dal terzo posto in Brasile, sui padroni di casa, e dal titolo di vicecampioni del mondo, in Sudafrica. Unico squillo azzurro nel decennio resta la finale continentale del 2012, con Prandelli ct. Il 3-1 di Francia dimostra che non era solo colpa di Ventura, Mancini non può cambiare la nazionale in pochi giorni, il dubbio è che ci riesca.

Intanto rivoluziona di nuovo, per la vicinanza degli impegni e provare tutti. Snocciola i nomi e spiega: «Vogliamo costruire qualcosa di nuovo e diverso. Cambiamo quasi tutti rispetto a venerdì, contro una squadra un po’ più esperta, è un buon test per il futuro». 

Mattia Perin è titolare nello stadio che sarà suo, magari da riserva del polacco Szczesny, alla Juve. «Coppia centrale Caldara (o Rugani) e Romagnoli». Il 4-3-3 può passare al 4-2-3-1. «Jorginho è abituato a giocare a tre, a due servirebbero ingranaggi rodati. Non abbiamo problemi a segnare, con attaccanti tecnici, dai gol nelle gambe. Le reti subite nascono da errori evitabili, normalmente non si prendono, perciò non sono preoccupato». 

E’ bello che la formazione sia eterogenea, con due torinisti (Belotti e Baselli) e due milanisti. Rappresenta anche Genoa, Roma, Napoli e Fiorentina, più Chelsea e Zenit. Peraltro nella prossima stagione Perin sarà alla Juve, mentre Rugani potrebbe lasciarla e Criscito rientra a Genova. Doveva essere la serata dell’addio di Buffon alla nazionale, si sarà offeso per gli attacchi di Raiola, procuratore del rivale Donnarumma, magari si farà quando lascerà davvero il calcio. Il ct arancione si aspetta una sfida aperta, è Ronald Koeman, licenziato in autunno dall’Everton (Inghilterra), complice il 3-0 di Reggio, con l’Atalanta. «In Francia – confida – ho visto l’Italia fresca, offensiva, con la pressione alta. Una tattica che vogliamo anche noi: hanno un ct nuovo, per entrambe ricostruire significa anche costringere i giocatori a guadagnarsi il posto: non sarà una partita noiosa».

La serie A è da sempre ricca di olandesi, adesso li troviamo solo a Roma, su entrambe le sponde, mentre nell’Atalanta Marten De Roon è rientrato, dopo la stagione al Middlesbrough. «Contro i francesi – sostiene il centrocampista – ho visto un’Italia interessante, migliora. Ha costruito tanto, è bello che qualcosa stia cambiando. Il periodo è triste per entrambe le nazionali, positivo che nessun italiano a Bergamo mi possa irridere per l’esclusione della mia nazionale da Russia 2018».

E’ anche l’Italia dell’Atalanta, con Caldara. «Potrebbe essere titolare per la seconda partita di fila, mi congratulo con sms…».

Leader difensivo dei Paesi Bassi è l’interista De Vrij, appoggiato da Blind junior. A centrocampo l’altro atalantino Hateboer e il romanista Strootman, trequartista Depay, finalista di Europa league; in avanti il figlio di Kluivert, che Di Francesco valorizzerà nella Roma.

Vanni Zagnoli

Da “Il Gazzettino”

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