Battere i più ricchi del mondo fa sempre un certo effetto. Ai rigori, l’Inter supera la squadra più deludente del pianeta, nel rapporto investimenti risultati, da sempre lontana dalla prima finale di Champions league.
Magari l’avrebbe superata anche con Spalletti, magari però è l’effetto del tremendismo di Antonio Conte. Anche senza Icardi e Nainggolan, tra i migliori nei loro ruoli, i nerazzurri sono competitivi, uno a uno sul campo e poi successo dal dischetto. A Macao, i francesi si flettono complice l’assenza di Neymar, avanzano con Kehrer al 41’ (di testa, disattenzione di Skriniar, su palla inattiva), pareggia allo scadere Samuele Longo, con un bel diagonale. Tiri dal dischetto, Handanovic para su Aouchiche e Zagre, mentre Joao Mario insacca l’ultima esecuzione. Il test è incoraggante per il numero di occasioni, sugli scudi Sebastiano Esposito, classe 2002. Esordio nella ripresa per Diego Godin, in campo per 25’.
I Suning possono sorridere, la loro creatura per mezz’ora in ogni frazione è stata convincente. Il Paris Saint Germain non ha più Buffon tra i pali, Areola respinge un tiro di Brozovic e il diagonale di Esposito. Poi il croato lancia Perisic, il secondo controllo non è preciso e l’opportunità sfuma. Come per Esposito. La difesa resta alta, a una decina di metri dal centrocampo, il pressing è volitivo, così il Psg non crea nulla, sino al vantaggio. Nel secondo tempo, D’Ambrosio pesca Perisic, il portiere respinge, la seconda conclusione è alta. Poi è il vicecampione del mondo a coinvolgere Barella, per un tiro centrale. Si fa vivo Mbappe, chiuso da Handanovic. Eccellente Bastoni, come già nel Parma. Il pareggio è meritato.
Piacciono Barella, al debutto da titolare, e D’Ambrosio a tutta fascia al posto di Candreva. Tuchel sacrifica Cavani, 32 anni, sul viale del tramonto, sceglie la difesa a tre e Sarabia-Draxler (juventino mancato) alle spalle di Mbappé, sopravvalutato: meglio gli esterni Meunier e Bernat. Discreto Sensi, De Vrij convince, Gagliardini è l’ombra del leader dell’Atalanta che era con Gasperini.
In una tournée scivolosa, considerato quanto è successo al Real Madrid nel derby con l’Atletico), soprattutto perché senza attaccanti titolari, l’Inter nei 90’ ha perso solo dallo United. Contro la Juve ha fatto bene, contro i francesi meglio. Difesa e centrocampo ci sono, quando arriveranno Dzeko e Lukaku l’Inter segnerà anche con regolarità e in molte maniere. Convincono la quadratura tattica e la voglia di pressare. Dalbert non è un bidone, il centrocampo con Barella, Sensi e Brozovic è il più manovriero del mondo. Miranda va all’altra squadra di Suning, era utile. Longo non ha mantenuto le promesse, non è da Inter però meriterebbe più della serie B spagnola. Esposito, invece, verrà subito dietro ai due titolari e a Lautaro Martinez. L’Inter torna ad Appiano Gentile, domenica sarà a Londra, contro il Tottenham.
Vanni Zagnoli
PSG-INTER 6-7 dcr (1-1): 41′ Kehrer, 49’ st Longo.
Rigori: Cavani e Ranocchia, Jesé e Gagliardini, Diallo e Colidio gol; Aouchiche parato, Agoumé gol; Hernans gol, Candreva traversa; Mbe e Longo gol, Zagre parato, Joao Mario gol.
PSG (3-4-2-1): Areola; Kehrer (Mbe), Kurzawa (29′ st Bakker), Diallo; Meunier (29′ st Dagba), Herrera (29′ st Kouassi), Verratti (29′ st Zagre), Bernat (29′ st Hernans); Sarabia (29′ st Aouchiche), Draxler (29′ st Jese); Mbappé (29′ st Cavani). A disp.: Trapp, Bulka, Innocent, Guclu, Toufiqui. All. Tuchel.
INTER (3-5-2): Handanovic; Skriniar (38′ st Pirola), De Vrij (21′ st Ranocchia), Bastoni (21′ st Godin); D’Ambrosio (45′ st Agoumé), Barella (38′ st Joao Mario), Brozovic (21′ st Borja Valero), Sensi (21′ st Gagliardini), Dalbert (21′ st Candreva); Esposito (21′ st Longo), Perisic (38′ st Colidio). A disp: Padelli, Berni, Ntube, Vergani. All. Conte.
Da “Il Gazzettino”