Salsomaggiore (v.zagn.) Dal paese delle terme, non più di miss Italia, arriva anche la novità della A3. La serie A2 ritorna a un girone solo, con appena 12 squadre mentre nella terza categoria nazionale abbiamo due gruppi.
«Creiamo una filiera virtuosa – sostiene Massimo Righi, da 20 anni ad della lega -, la A3 è propedeutica all’A2, che è finalizzata alla superlega». Dove da marzo sono ritornate le retrocessioni, toccate a Castellana e alla matricola Siena. In A2, dunque, non ci sono venete nè friulane, mentre in A3 figurano Porto Viro e Motta Livenza, San Donà di Piave e Prata di Pordenone, che era salita in A2. Rodigini e trevigiani sono al top della storia, matricole, nel veneziano c’è tradizione di giocatrici, soprattutto, ma la società è diversa. Certo il cambio di denominazione porta più attenzione mediatica e pubblico, salire di uno stop resta difficilissimo, considerato il budget contenuto. San Donà, per esempio, non ha ancora addetto stampa e nel Parmense ci sono state riunioni proprio formative per i giornalisti che lavorano per i club. Con la rinuncia di Treviso, all’A1, a Nordest resta la grande voglia di volley maschile, tantopiù di fronte ai trionfi di Conegliano, mentre il Friuli Venezia Giulia mai è arrivato ai massimi livelli.
A San Donà allena Totire, ex giovanili azzurre. Nel Polesine Sperandio e Lazzaretto, ex Padova, a Prata il tecnico è Cuttini, già secondo di Baldovin, sempre alla Kioene. Nel Trevigiano Barbon, coach dell’under 17, impegnata negli Europei.
Da “Il Gazzettino”