Il Gazzettino, il racconto di Napoli-Carpi. Senza quell’espulsione ingiusta di Bianco, forse gli emiliani avrebbero retto sullo 0-0

L'allenatore del Napoli Maurizio Sarri, al centro di una polemica omofoba
L’allenatore del Napoli Maurizio Sarri

La versione originaria del commento a Napoli-Carpi, per il Gazzettino.

Vanni Zagnoli
Fra antigioco e bel gioco vince spesso il gioco. Non sempre, spesso. All’andata la maginot – si diceva una volta – del Carpi aveva retto, anche ieri, il più a lungo possibile, sino a 20’ dalla fine. E’ difficile che possa bastare a Castori per salvarsi, Sarri è arrivato alla serie A poco prima di lui (l’anno scorso, a 55 anni, contro i 61 del tecnico marchigiano, l’unico nonno della serie A, ma con un criterio agli antipodi. Giocare, giocare, ancora giocare. Empoli come Napoli, in questo non fa la differenza. Castori fa difendere con la massima attenzione (ma prima o poi un gol lo prende, a parte lo 0-0 di Modena, un girone fa) e ripartire di slancio. Aspettare, chiudersi, consapevoli ma fin troppo dei propri limiti. Ultraconsapevole.
Il Napoli sembrava la Juve di mercoledì sera con il Genoa, era in una delle peggiori giornate. La palla fluisce lenta, rispetto al solito, le fasce non sono valorizzate perchè i biancorossi si oppongono, capeggiati da Letizia, il ragazzo di Scampia, quartiere disagiato di Napoli. Higuain si fa vivo subito, Belec si oppone con la punta delle dita. Ci stava un rigore per la trattenuta di Sabelli su Callejon, sarebbe però stato un rigorino, cioè una fallosità non su chiara occasione da gol. Insomma, il regolamento dice di indicare il dischetto, la logica dà ragione a Doveri. Gli emiliani si fanno vivi con Lasagna, cannoniere in serie D, con l’Este, e a segno a San Siro con l’Inter e a Firenze. Il castorismo è premiante a oltranza, al di là del gol annullato su lancio di Hamsik per Callejon, che scavalca la difesa e realizza. Fuorigioco, ma è un errore del guardalinee. A mezz’ora dalla fine arriva anche la seconda ammonizione per Raffaele Bianco, campano di Aversa, ma il fallo vero era di Zaccardo. Al debutto in A, il Carpi è penalizzato dagli arbitri.
A Frosinone la Juve segna, il Napoli stringe i tempi ma arrivano i dubbi. Vengono dissipati, appunto, dal rigorino. Sì, la cintura di Daprelà, subentrato, è netta, però… Koulibaby non avrebbe mai segnato. Higuain si ripresenta dal dischetto dopo tonnellate di errori, compresa l’esecuzione costata la Champions league, segna e chiude la contesa. La Juve ha segnato un gol di più, è un dettaglio.

Napoli-Carpi 1-0
GOL: 24′ st Higuain rig
Napoli (4-3-3): Reina 6; Hysaj 6,5 Albiol 6,5, Koulibaly 7, Ghoulam 6; Allan 6, Valdifiori 5,5, Hamsik 5,5, Callejon 6 (16′ st Mertens 6), Higuain 6,5 (36′ st Gabbiadini sv), Insigne 5,5 (39’ st El Kaddouri sv). All.: Sarri.
Carpi: (5-3-2): Belec 6; Pasciuti sv (12′ pt Zaccardo 6), Letizia 6,5, Romagnoli 6, Poli 6 (15′ st Daprelà 4,5), Sabelli 6; Crimi 5.5, Bianco 6, Martinho 6; Lasagna 6, Mancosu 5,5 (34′ st Verdi sv). All. Castori.
Arbitro: Doveri di Roma 5.
Note: ammoniti Crimi, Albiol, Poli, Martinho e Romagnoli per gioco scorretto. Espulso Bianco al 12′ st per doppia ammonizione. Angoli 13-1 per il Napoli. Recupero: pt 2’, st 4’. Spettatori: 32mila.

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