Vanni Zagnoli
Modena
Per la 7^ volta, in campionato il Milan non segna, nessuno ha fatto peggio, da questo punto di vista. Costruisce abbastanza ma senza continuità, il pareggio gli va stretto ma lo porta semplicemente al 7° posto, accanto all’Atalanta. I rossoneri hanno limiti, rispetto a chi sta davanti, concedono qualcosa dietro e in prima linea manca sempre quel quid per trasformare le opportunità.
Castori è l’unico nonno, fra gli allenatori di serie A, con umiltà tattica e il suo calcio antico paralizza a lungo le geometrie di Mihajlovic. Il ritmo è basso, il Milan per 25’ annoia, gli emiliani fanno la gara abituale, movimenti perfetti in difesa, a tratti a 5, e ripatenze veloci. San Severino (13500 spettatori) è il paese di Bonaventura e Castori, che peraltro ora si è trasferito a Tolentino, e allora entrambi i sindaci dei paesi marchigiani sono presenti allo stadio Braglia. “Galliani vattene via”, urla ogni tanto la curva rossonera, che evidentemente gli preferisce Maldini, in prospettiva, considerato l’unico scudetto conquistato negli ultimi 11 anni. L’avvio è del Carpi, concludono Pasciuti, Cofie, l’ex Borriello (in calzamaglia, fuori) e Lollo, che fa volare Donnarumma. Il Milan conferma le difficoltà in costruzione, Kucka e Montolivo sbagliano regolarmente i passaggi. Gagliolo (mamma svedese, vorrebbe giocare nella nazionale scandinava) chiude su Cerci, scattato in posizione regolare. I rossoneri migliorano dalla mezz’ora, con un’altra occasione sempre per l’esterno mancino che, lanciato da Bacca, si allunga troppo la palla. Poi è il colombiano a provarci da lontano. Bonaventura è per un tempo avulso dal gioco, Bacca è vivace quanto impreciso, Niang entra ed esce dalla partita, da fuori però esalta Belec. Letizia sulla fascia sinistra soffre regolamermente Cerci, fossimo nel basket si parlerebbe di missmatch e allora serve che lo chiudano anche Lollo e Gagliolo. Pure Lasagna ha un’occasione da urlo, Donnarumma chiude toccando l’attaccante che sino a due anni fa era in serie D, a Este (Padova), ci poteva stare il rigore.
Il secondo tempo riprende con lo stesso canovaccio, Niang sfonda a sinistra, il Carpi resiste con le due linee strette. Castori inserisce l’offensivo Di Gaudio per il timido Martinho e i biancorossi salgono più di frequente, la partita per un attimo si apre. Il Milan a tratti propone il 4-2-3-1, Bacca però si estranea. Cala decisamente anche Cerci, sostituito da Luiz Adriano, in ombra, mentre Montolivo si danna ma poi deve rifiatare. L’ultimo strattone alla partita è a 5’ dalla fine, con la parata di Belec sul colpo di testa di Kukca, tre conclusioni rossonere respinte in mischia e un contatto sospetto su Luiz Adriano. Il Carpi aveva già fermato il Napoli, con la stessa strategia, Sinisa resta a 7 punti dalla Champions league, Berlusconi si spazientisce.
Carpi-Milan 0-0
Carpi (4-4-1-1): Belec 7; Zaccardo 6,5, S.Romagnoli 6,5, Gagliolo 6, Letizia 5,5; Pasciuti 6, Cofie 6, Lollo 6, Martinho 5 (8’ st Di Gaudio 6); Lasagna 6,5 (27’ st Mbakogu 5,5); Borriello 6,5 (42’ st Gabriel Silva sv). All. Castori.
Milan (4-4-2): Donnarumma 6; Abate 6, Alex 6, A.Romagnoli 5,5, De Sciglio 5,5; Cerci 6 (24’ st Luiz Adriano 5,5), Kucka 6, Montolivo 6, Bonaventura 6; Niang 6, Bacca 5,5. All. Mihajlovic.
Arbitro: Irrati di Pistoia 6.
Note: ammoniti Alex, A. Romagnoli. Recupero: pt 0’, st 3’ Angoli: 2-12. Spettatori: 12150 per un incasso di 296mila euro.