Il Gazzettino. Il Genoa passa a San Siro dopo 57 anni, il Milan è disastroso: la lezione tattica di Gasperini a Inzaghi

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A San Siro prima di Milan-Genoa è andata in scena la contestazione dei tifosi che si sono disposti in modo da comporre una enorme scritta

Milan-Genoa 1-3

GOL: 36′ pt Bertolacci; st 3′ Niang, 17’ Mexes (M), 48’ Iago Falque rig.

MILAN (4-3-3): Diego Lopez 7,5; Abate 5, Rami 4,5, Mexes 5,5, De Sciglio 5 (35′ st Destro sv); Van Ginkel 5,5, De Jong 5, Bonaventura 6,5; Honda 4,5 (8′ st Pazzini 5), Cerci 5,5, Menez 5. Allenatore: Inzaghi

GENOA (3-4-3: Perin 7; Roncaglia 6,5, Burdisso 6, Izzo 6; Edenilson 7, Rincon 6, Bertolacci 7,5, Bergdich 6,5 (36’ st Lestienne 6); Iago Falque 7,5 Niang 6,5 (39′  st Borriello sv), Tino Costa 7 (14’ st Kucka 7). All. Gasperini.

Note: ammoniti: Edenilson, Menez, Mexes, Tino Costa, Iago Falque, Abate. Espulso al 26’ st Menez per doppia ammonizione. Recupero: pt 1’, st 3’. 10mila spettatori.

Vanni Zagnoli

Ci sono un Genoa da Europa league, balzato a +1 sulla Fiorentina, e a un punti dai cugini della Sampdoria, e il Milan peggiore dei 30 anni di presidenza Berlusconi. E’ 11°, come solo nel ’96-’97, e rischia di perdere altre posizioni. Meno di 10mila gli spettatori presenti a San Siro, a centinaia si mettono in maniera da formare la scritta “basta”. Passano 18’, per spezzare il silenzio di protesta. “Fuori i coglioni” è la prima frase pronunciata dagli ultras.

Il Genoa costruisce 4 pallegol in metà tempo, contro le 2 rossonere, propiziate dagli errori di Burdisso:  Cerci e Menez non approfittano e sul francese è Perin a salvare, uscendo ai 30 metri. Gasperini non è contento di come gira la palla eppure i rossoblù si fanno preferire, costringendo Diego Lopez a 4 parate: sul sinistro dal limite di Bertolacci, che poi calcia fuori e troppo centralmente, su Bergdich e su Niang. Il centrocampo non crea gioco, De Jong non ha fantasia, Van Ginkel ancor meno e proprio l’ex Udinese si fa infilare da Bertolacci a centrocampo, nell’occasione che spacca la partita. L’ultimo dribbling è su Ramy, il trequartista del Grifone infila e conferma di meritare il posto da titolare in nazionale: a 24 anni, è a 16 gol in A, e in tribuna c’è proprio il ct Conte.

Inzaghi in panchina sta in silenzio, ha finito gli argomenti, Iago Falque ha l’occasione per raddoppiare ma calcia fuori. Arrivano fischi per il Milan, all’intervallo sono proprio bordate. Cerci centravanti fatica, Honda non è mai pericoloso e uscirà, solo Bonaventura combina qualcosa. Anche nel secondo tempo il possesso palla è sterilissimo, il Genoa peraltro raddoppia subito con azione a destra di Iago, rientra e serve Tino Costa: l’argentino sarebbe al primo gol in Italia, glielo porta via Niang, che devia davanti alla porta. Il Genoa sa anche difendere, con l’ingresso di Pazzini il Milan passa al 4-3-2-1, è pericoloso a metà ripresa con una deviazione ravvicinata di Bonaventura, respinta da Perin. Sull’angolo arriva il destro vincente di Mexes. E’ l’unico lampo, il Genoa costruisce altre occasioni, con Niang e Kukca (parata). A 20’ dalla fine viene anche espulso Menez, ma il fallo era di Mexes (pure già ammonito) su Ednilson. La curva esce in anticipo al pari di Galliani, che potrebbe promuovere Brocchi: Inzaghi ha preso una lezione tattica da Gasperini, che allena tra i professionisti da 12 anni. Contro uno. Nel finale doppio intervento di Diego Lopez, su Iago Falque e Lestienne. Nel recupero fallo di Mexes, sulla linea, su Kucka. Rigore trasformato da Iago. I rossoneri bissano la sconfitta di Udine, il ritiro non è servito.

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