Il Cristiano Ronaldo day ha solo le tecnologie e i social, in più, rispetto alle prime volte di Maradona a Napoli e di Zico a Udine, di Rummenigge all’Inter e di Gullit al Milan e dei più grandi campioni, italiani e stranieri, sbarcati in serie A.
Eppure, l’unica immagine che i 200 tifosi hanno di Cr7 è della jeep grand cherokee scura, che sfreccia dentro e fuori la Continassa. E’ nulla per chi sperava in un papale saluto con la mano e, al contempo, testimonia la freddezza di Torino, rispetto al resto d’Italia. Perchè ovunque il primo giorno di Cristiano ad allenarsi avrebbe raccolto chissà quale entusiasmo in più.
Il lusitano comincia da star, circondato da autisti e body guard, proprio al suo ritorno in Piemonte, domenica. Alle 14,50 arriva nel nuovo training center, vicino all’Allianz stadium, seguito dai reduci dei mondiali in Russia, che limitano le vacanze a due settimane, almeno chi è arrivato in fondo come Mandzukic e Matuidi. Ci sono Cuadrado, che gli cederà il numero 7, Dybala e Higuain, conteso fra Milan e Chelsea ma a 31 anni comunque lontano anni luce da Cristiano, pur 33enne.
Se Allegri è in tournèe in America, il primo allenamento del marziano è guidato dal tattico Aldo Dolcetti, ex trequartista del Pisa, in serie A, e poi allenatore della Spal.
Ronaldo saluta i tifosi e se ne va, diretto nella sua hollywoodiana villa sulla collina di Torino, immerso nel verde ma non distante dalla città, fra privacy e movida. Il portoghese si aggirerà fra i localini di piazza Vittorio, magari con la bella Giorgina e con i figli, avuti da madri surrogate, escluso l’ultimo. Cristiano da ieri fa sul serio, si affaccerà a Villar Perosa, nella leggendaria amichevole fra Juventus A e Juventus B, il 12 agosto sarà la sua prima uscita con la maglia bianconera. Vanta 5 palloni d’oro e una serie di primati individuali assoluti, in Champions league: 34 doppiette, 6 titoli di capocannoniere in sequenza, aperta, tutti dati che possono rovesciare la storia europea della Juve, da perdente di successo al grande slam centrato con il Real Madrid.
Capitolo mercato. Al Chelsea interessa soprattutto Caldara, per puntellare la difesa, piuttosto che Higuain e oggi il fratello procuratore farà il punto con i dirigenti delle società interessate. E poi c’è la suggestione Milinkovic Savic, la Juve ha già fatto una follia per Cristiano, 80-100 milioni per il laziale sarebbero forse insostenibili. Ma Andrea Agnelli valuterà con Marotta e Paratici, con Elkann e il nuovo management, con il dopo Marchionne, insomma. Obiettivo è avere la Juve e la Ferrari sul tetto del mondo.
Vanni Zagnoli
Da “Il Gazzettino”