Il Napoli di Sarri inizia ad assomigliare al Napoli di Benitez. Gioca bene, però fatica a concretizzare la supremazia e sul lungo periodo rischia di battersi solo per il terzo posto, alle spalle di Inter e Juve. D’accordo la falsa partenza con i 2 punti in 3 partite, poi c’è stata la serie record per il primo posto, ma la sconfitta di Bologna ha levato qualcosa. Sì, il Torino è stato battuto, però…
Per carità, la supremazia per un tempo è evidente, la ripresa dalle vacanze è positiva, tuttavia i granata si oppongono con puntiglio e quasi meriterebbe il pari.
Per sbloccare il posticipo serve un’azione di prima dei tre tenori, Higuain allarga per Callejon, lo spagnolo tocca in mezzo per Insigne e l’azzurro inventa un pallonetto imprendibile. Sulla frustata dall’ex Quagliarella occorre invece la classica parata istintiva di Reina, smanacciata a terra. Il pareggio arriva su rigore, per il tackle sbagliato di Ghoulam su Bruno Peres, per l’assistente di porta Nasca è rigore. Fiscale, ma c’è, il replay conferma e Quagliarella trasforma.
I partenopei risalgono in fretta, è Insigne (6 assist e 8 gol) a lanciare Hamsik, lo slovacco sfugge ad Acquah e il sinistro è da capitano vecchia maniera, dopo due stagioni di flessione. Il secondo tempo è tattico ed equilibrato, con il ritmo abbassato e la reazione torinista, anche alla traversa di Insigne su punizione a giro. Vengono espulsi Sarri e Ventura, che però si era lamentato solo per l’ennesimo lancio sbagliato da Bovo. Piacciono due difensori, Hysaj e Glik e pure Maxi Lopez.
Vanni Zagnoli