La prima stesura dell’intervista a Panziera
L’Italia chiude gli Europei di nuoto con 6 ori, 5 argenti e 11 bronzi. Sono 22 podi, è record, 4 in più rispetto a Debrecen 2012. E’ terza nel medagliere, dietro alla Russia (26 podi, 10 ori) e alla Gran Bretagna (24, 8 ori) e seconda dietro i russi nella classifica a punti, con ben 44 finalisti.
Margherita Panziera, il Nordest è stato grande, con anche l’oro del triestino Piero Codia sui 100 farfalla, i due argenti nei misti di Ilaria Cusinato, padovana.
«E poi la 4×100 stile argento con Luca Dotto – risponde la trevigiana, 23 anni domani, regina dei 200 dorso -. I bronzi della 4×200 stile con il padovano Mattia Zuin e nei 200 rana con Luca Pizzini, veronese. Senza dimenticare il friulano Matteo Restivo e il bronzo della 4×100 mixed mista, con anche me».
Tredici i record italiani, 42 i primati personali.
«E’ stata una grande edizione, per noi 46 azzurri».
Nel dorso, solo Lorenza Vigarani aveva vinto medaglie…
«E pensare che potevo essere ancora più veloce, nel primo 50. Eravamo in 4 sugli stessi tempi, peraltro Katinka Hosszu non ha fatto il dorso. Sui 100 avevo il 7° tempo, sono stata felice della finale. Adesso vado un po’ in vacanza e poi prepareremo mondiali, in Corea del Sud, nel 2019, gli Europei del 2020 a Budapest e naturalmente le olimpiadi».
Nessuna invidia per i guadagni dei calciatori? Non vorrebbe fidanzarsi con Cristiano Ronaldo?
“No, perchè seguo poco la serie A. E poi sono legata a Simone Ruffini. Ha vinto la 25 km di fondo, al mondiale di Kazan, tre anni fa, e poi due coppe del mondo».
E’ marchigiano, di Tolentino, sarà in gara domani, nella 25 km. Vivete insieme?
«No, anche se siamo fidanzati da quasi due anni. Siamo in stanze vicine, a Roma: la foresteria ne ha 12, io sono con Sofia Iurasek, che fa i 50 delfino».
Grazie al suo oro, fate già meglio di Fabio Scozzoli e Martina Carraro.
«Anche Fabio, comunque ha portato a casa due medaglie».
Lei è di Montebelluna, 35mila abitanti. Compresi gli ex calciatori Aldo Serena e Renato Buso, che a 16 anni debuttò in A nella Juve, e all’allenatore Tesser.
«Mi intendo solo di nuoto. Sono compaesani Federico Colbertaldo, bronzo mondiale, e Nicola Bolzonello, ex fondista».
E’ il terzo boom del nuoto a Nordest? Le prime medaglie arrivarono con la padovana Novella Calligaris, nei primi anni ’70, poi il ranista Domenico Fioravanti, che si allenava a Verona, e Federica?
«Che resta il mito. Assieme a Luca Dotto, traina la nostra regione, ora iniziamo a farci spazio anche noi giovani».
Per la prima volta, la divina è rimasta senza medaglia, a un Europeo.
«Rimane un talento immenso. Mi sono allenata con lei nelle due settimane a Livigno, ne ho capito la determinazione. E poi quest’anno si è riposata un po’».
Il dorso è la specialità più facile da apprendere, non si annega…
«Dopo lo stile libero, è forse la più praticata».
Dietro i 100 sl cosa c’è, in quanto a popolarità?
«Nulla, nel senso che tutte le altre gare sono sullo stesso piano. Alessandro Miressi si è aggiudicato a 19 anni la gara più divertente da vedere e per questo esaltata. Per il resto, i premi sono uguali. Il nuoto è molto simile all’atletica, proprio perchè è una gara individuale».
E’ allenata dal romano Gianluca Belfiore. Quanto incide nei risultati?
«Moltissimo. Se è bravo ma non ti fidi, il rapporto non può funzionare. Deve saperti prendere, trattarti, e poi che abbia qualità nella preparazione».
Come si diventa campionessa d’Europa?
«Nel nuoto occorre regolarità, non solo nella settimana delle gare ma tutto l’anno. Giusto a gennaio, lontano dalle competizioni, ci si può concedere qualche vizietto. Il nutrizionista Marco Mattu segue anche il mio fidanzato».
Com’è la sua giornata tipo?
“Sveglia alle 7,30, colazione sempre con latte e cereali. Alle 8 in piscina, all’Aniene, con mezz’ora di stretching iniziale e poi due ore di allenamento. Tre volte la settimana un’ora di palestra, dalle 11 a mezzogiorno. Verso la mezza si pranza: un etto di pasta in bianco o al pomodoro, petto di pollo e insalata».
E il pomeriggio?
«Altre due ore di training, alle 14,30 o alle 16,30. E poi studio, alla camp university di Roma, per due ore. Alle 20 la cena: un altro etto di pasta, poi verdura, carne o pesce. Quindi guardo un po’ di tv e a vado a dormire».
Al dopo nuoto ha pensato?
«L’allenatrice non è il mio campo, studio economia, poi prenderò la magistrale, mi piacerebbe dirigere un impianto sportivo. Per ora sono in polizia e nuoterò almeno sino a Parigi 2024.
Niente Isola dei famosi?
«Non mi piacciono quei programmi».
Si è mai ubriacata?
“Tre volte in vita mia, non vado tanto a ballare”.
Da “Il Gazzettino”