L’acqua di Glasgow è sempre azzurra, l’Italia onora appieno i pronostici nel nuoto, incassando altre due medaglie, più il bronzo nel sincronizzato. L’oro va a Simona Quadarella, quasi scontato, e il bronzo a Elena Di Liddo, che scoppia in lacrime perchè a 25 anni è al primo podio internazionale individuale.
Al Tollcross International swimming centre, Quadarella domina gli 800 stile libero in 8’16”35, davanti di molto all’ungherese Kesely e alla russa Egorova. Stampa il record italiano, levandolo per quasi un secondo ad Alessia Filippi, bronzo ai mondiali di Roma, nel 2009, ma con il costume gommato. L’impresa è proprio questa, il primato nazionale a 19 anni, per la romana tesserata per l’Aniene, il circolo del presidente del Coni Malagò.
Giovedì pomeriggio avvertiva un dolorino alla spalla sinistra, venerdì si è qualificata per la finale con il miglior tempo e ieri ha dato seguito al bronzo mondiale conquistato nei 1500 l’estate scorsa.
«E’ il mio primo primato italiano – racconta -, un po’ me l’aspettavo ma è sempre una grande soddisfazione. Nei 1500 proverò a fare il bis, sarebbe il coronamento del lavoro di queste stagioni».
«Il nuoto è così – spiega il tecnico Cristian Minotti -, ogni anno è veramente nuovo, si ricomincia. In vasca Simona è stata calma, è stata lì per le prime 4 e aveva la nuotata facile».
E’ seconda solo all’americana Katie Ledecky, regina dello stile libero in ogni distanza. «Bisogna crederci, come ha fatto Federica l’anno scorso a Budapest e Simona per ora è a 5” dalla statunitense».
E’ la quarta italiana a medaglia sulla distanza, dopo il bronzo della padovana Novella Calligaris nel 1970, l’oro di Filippi e il bronzo di Federica Pellegrini nel 2010. E un titolo continentale al femminile mancava da Eindhoven ’08, quando la veneziana si aggiudicò i 400.
Sui 100 farfalla Elena Di Liddo è di bronzo, in 57”58. E’ di Bisceglie e dà soddisfazione alla Puglia, regione generalmente lontana dal grande nuoto. Arriva a 20 centesimi dal personale, realizzato un mese fa a Roma, e precede di quattro la bolognese Ilaria Bianchi, quarta. Elena è guidata da Raffaele Girardi, si fa prendere dall’emozione. «Perchè non l’ho mai vissuta, in carriera. Da settembre è cambiato qualcosa nella mia testa, sono cresciuta e le sensazioni in acqua sono cambiate. Mi è mancato giusto il record italiano».
L’oro è per l’inarrivabile olimpionica e campionessa del mondo Sarah Sjostrom, in 56’’13, e la svedese farà doppietta sui 50 sl.
Fabio Scozzoli non era da podio, sui 100 rana, fa gara di testa, passando in 27”58, da secondo, ma poi si arena. E’ quinto e fa quasi da paggetto d’onore ad Adam Peaty, campione olimpico e mondiale, capace di ritoccare il proprio record del mondo: 57”, 13 centesimi meno di Rio 2016; argento all’altro britannico, Wilby.
Il padovano Luca Dotto accusa un virus intestinale, eppure centra la 4^ finale consecutiva, sui 100. Si presenta come favorito Alessandro Miressi, con 48”11 e i suoi 2 metri e 02.
La staffetta mista 4×200 stile libero è lontana dal podio, Filippo Megli e Alessio Proietti Colonna sono lontani dai migliori, così Federica Pellegrini e la trevigiana Margherita Panziera non riescono a recuperare dal sesto posto. Oro all’Ungheria.
L’altro bronzo è nel sincronizzato, a squadre, con Beatrice Callegari, Linda Cerruti, Francesca Deidda, Costanza Di Camillo, Costanza Ferro, Gemma Galli, Alessia Pezone ed Erica Piccoli (più Domiziana Cavanna e Federica Sala).
Assommano 92,2333 punti, la Russia è quasi 5 avanti, l’Ucraina a +2,5. Nella prova preliminare le nostre erano quarte, scavalcano la Spagna, è già molto. Si esibiscono sul tema “Un esperimento del tempo”, dal romanzo di Dunne, del 1927, con musica di Schoenberg, che fu bersaglio di persecuzioni naziste.
Record italiano per Carlotta Zofkova sui 50 dorso, 27”94 e finale. Mancata per 2 centesimi da Silvia Scalia, che lo aveva appena ritoccato. Finale anche nei 100 rana per Arianna Castiglioni e Martina Carraro. Record mondiale nei 50 dorso per il russo Kliment Kolesnikov, 24”, 4 centesimi in meno del britannico Tancock.
Vanni Zagnoli
Da “Il Gazzettino”