(v.zag.) L’Italia dei remi è la 3° forza del continente. Nel bacino di Strathclyde, sempre a Glasgow, chiude con 6 medaglie (due ori, un argento e tre bronzi), piazzandosi alle spalle della Romania (3-2-2, come podi) e alla Francia (2-2-1). Vanno a medaglia 14 atleti.
Ieri sono arrivati altri tre podi, nei pesi leggeri, la categoria inferiore, comunque di prestigio. Argento nel singolo, bronzo nel doppio e nel singolo femminile, con la veronese Clara Guerra.
Spicca il terzo posto nel doppio, specialità olimpica, per Pietro Willy Ruta e Stefano Oppo, vicini alla Norvegia e all’Irlanda. Il comasco e il sardo sono vicecampioni mondiali, un mese fa si sono imposti in coppa del mondo, a Linz: ai 500 metri hanno 48 centesimi sulla Norvegia ma già 2” sull’Ucraina. Gli scandinavi accelerano, risale l’Irlanda con i fratelli O’Donovan che supereranno gli azzurri per 48 centesimi.
Nelle barche non olimpiche, argento per Martino Goretti, 33enne di Lecco, nel singolo. Con 41 colpi al minuto, si mantiene nel gruppo di testa, dietro allo svizzero Schmid e davanti al tedesco Wichert. L’elvetico comincia a sentire la fatica, Goretti gli arriva a un secondo e mezzo, in 6’56”30.
«Questo argento ha un grande valore – racconta -, perchè dal 2003 a Rio 2016 ho sempre remato di punta, poi il quattro senza leggero è stato tolto dal programma e a 30 anni mi sono reinventato vogatore di coppia: non avrei mai pensato di salire sul podio in una gara singola. Inseguo la medaglia olimpica nel doppio pesi leggeri per Tokyo 2020, ma intanto mi godo questa».
Il bronzo più sorprendente è di Clara Guerra, 19 anni, nel singolo pesi leggeri, dietro a Bielorussia e Francia (Laura Tarantola, di origine italiana). Ottima prima parte di gara per Clara, in testa ai 500 metri, nel terzo quarto regge, al ritorno di Polonia e Svezia e chiude in 7’47”71, a due secondi dall’argento.
«E’ una soddisfazione immensa, dopo la medaglia iridata under 23 di Poznan – spiega la veronese, tesserata per le Fiamme Gialle e la Pro Monopoli -. E’ stata una gara strana, solitamente non ho una partenza veloce, invece mi sono trovata prima per 1000 metri, una bellissima sensazione. Questa medaglia ripaga di tutti gli sforzi: la preparazione è stata frammentata a causa del mal di schiena».
Quarto posto per il singolo femminile di Kiri Tontodonati e per l’otto, con Lorenzo Pietra Caprina, Davide Mumolo, Matteo Lodo, Bruno Rosetti, Paolo Perino, Cesare Gabbia, Emanuele Liuzzi, Mario Paonessa e per il timoniere Enrico D’Aniello. Quinto il doppio pesi leggeri di Federica Cesarini e Valentina Rodini, sesto il doppio di Romano Battisti e Simone Martini, padovano.
Nel prossimo fine settimana, i campionati del mondo junior, a Racice (Repubblica Ceca), e poi gli Universitari, a Shanghai (Cina).
Ora il canottaggio ha un mese per preparare i mondiali di Plovdid, in Bulgaria, in programma dal 9 al 16 settembre. Il dt Francesco Cattaneo ha una bella truppa, con cui preparare anche le olimpiadi.
Da “Il Gazzettino”