E’ sempre stallo, in Lega, per i diritti tv. La maggioranza è contro Mediapro ma, alla luce dei quorum, la minoranza blocca la risoluzione del contratto.
Ieri mattina, alle 8,15, orario inconsueto, si è di nuovo riunita l’assemblea per votare la fine del rapporto con gli spagnoli, ma la delibera non è passata per due voti, contro uno del giorno precedente. Dieci club vogliono riaprire a Sky, che ha pronta un’offerta importante: sono Juve, Roma, Fiorentina, Napoli, Inter, Sampdoria, Sassuolo, Spal, Atalanta e Bologna. Due società erano assenti, la Lazio e il Chievo, uscito al momento del voto. Lotito ha spinto per il rinvio a lunedì, richiesto dalle 5 astenute: Cagliari, Torino, Udinese, Milan e Genoa. Fra 4 giorni si riuniranno di nuovo i 17 club, mentre i 3 retrocessi non votano. C’è anche una terza via, la risoluzione consensuale del contratto da 1,05 miliardi di euro con Mediapro, per rivendere i diritti tv da intermediario indipendente, gli spagnoli in questo caso rinuncerebbero a fare causa alla Lega, che tornerebbe titolare dei diritti e aprirebbe due fronti, per trattare con Sky e con il gruppo guidato da Jaume Roures, che pure ha già versato 64 milioni di euro di caparra: alcuni club spingono in questa direzione per non perdere soldi. Mediapro è inadempiente per non aver presentato la fideiussione, ma oggi riunirà il cda della controllante Imagina per deliberare il versamento entro lunedì di 186 milioni, a integrazione dei 64, da intendersi come garanzia. E proprio a garanzia metterà il patrimonio netto del gruppo dopo l’ingresso dei cinesi di Orient Hontai, versando a luglio la prima rata da 200 milioni. Il 7 giugno, inoltre, il gruppo iberico avrà l’esito del reclamo sul bando, dopo che Sky aveva vinto il ricorso. Intanto la serie A potrebbe perdere la Tim, sponsor principale da 20 anni, che pagava 18 milioni a stagione. Si cerca un triennale per almeno quella cifra.
Vanni Zagnoli
Da “Il Gazzettino”