Juventus-Verona 6-1
GOL: pt 6’ e 45’ Giovinco, 20’ Pereyra; st 7’ Pogba, 12’ Nenè (V), 19’ Morata rig, 33’ Coman.
Juventus (4-3-3) Storari 6,5; Lichtsteiner 6,5 (37’ st Mattiello sv), Bonucci 6, Ogbonna 6 (39’ pt Chiellini 6), Padoin 6; Pereyra 7, Marchisio 7, Pogba 7,5; Pepe 7, Morata 6,5, Giovinco 7,5 (21’ st Coman 7). All. Allegri.
Verona (4-3-1-2): Rafael 5,5; Sorensen 5, Marquez 5,5, Rodriguez 4,5, Agostini 5; Campanharo 5, Tachtsidis 4,5 (21’ st Greco 5), Hallfredsson 5 (24’ st Martic 5); Valoti 4,5; Nenè 5,5, Nico Lopez 6 (39’ st Cappelluzzo sv). All. Mandorlini.
Arbitro: Calvarese di Teramo 6,5.
Note: ammoniti Rodriguez e Nenè. 40mila spettatori. Angoli 7-9. Recupero: pt 2’, st 1’.
Vanni Zagnoli
In 13 anni di carriera da allenatore, Massimiliano Allegri ha vinto lo scudetto e la supercoppa italiana con il Milan e la serie C1 con il Sassuolo. Alla prima stagione alla Juve, non molla niente, insegue un triplete impossibile, perlomeno vorrebbe far meglio di Conte abbinando scudetto e coppa e arrivando in semifinale di Champions, così si aggiudicherebbe il confronto a distanza con il ct della nazionale.
Juve-Verona è stata a senso unico, 3-0 nel primo tempo con doppietta di Giovinco che nelle partite di secondo piano abbaglia, salvo eclissarsi nelle gare chiave. Verona-Juve certamente sarebbe stata più equilibrata, va sottolineata una formula che penalizza lo spettacolo, favorendo le squadre più forti. E i gialloblù non lo sono più.
La scorsa stagione bloccarono la Juve sul 2-2, ma al Bentegodi, domenica ritornano qui e difficilmente saranno in grado di portare via il punto, impresa riuscita solo a Sampdoria e Inter, da un anno e passa. La formazione di Mandorlini mantiene la vulnerabilità difensiva di sempre e ha perso arroganza offensiva. Non è solo questione di Iturbe, deludente alla Roma, è un collettivo che si batte per la salvezza dopo avere perso l’Europa league all’ultima giornata. L’unica mirabilia scaligera è il pubblico, indomito anche sul 4-0, e per fortuna viene premiato dal tocco ravvicinato di Nenè, ma il merito del gol della bandiera è di Rafa Marquez.
Era stata di marca Hellas anche la prima occasione, il destro di Campanharo fuori. Giovinco induce al fallo Hallfredsson e trasforma la punizione dal limite, arrivano sprazzi di classe di Morata (due) e Pogba. Rodriguez manca il pari e poi viene superato in tunnel da Pereyra per il raddoppio. L’ex udinese non è valorizzato, Allegri voleva Sneijder come trequartista, spesso adatta Vidal perchè non lo ritiene pronto per essere titolare. Nico Lopez spezza il monologo piemontese, l’arrembaggio riprende con Lichtsteiner e Pepe (in recupero), con l’opposizione di Rafael. Anche Storari è presente, su Campanharo, ma nel recupero Pereyra a destra lancia Lichtsteiner, per la doppietta di Giovinco.
Nico Lopez offre l’ultimo sussulto veronese, è invece il caparbio Pogba a firmare il poker. Dopo la rete ospite, arriva la manita, fallo di Campanharo su Giovinco e Morata si iscrive a referto. C’è gloria anche per il francese Coman con un destro da fuori, il capolavoro della serata assieme al 2-0 di Pereyra.
Pure da incontri del genere emerge una certa superiorità juventina nei confronti della Roma, la coralità è gradevole anche senza Pirlo.