Il Gazzettino. Chievo, Sergio Pellissier: “Un’estate pesante, un inizio stagione da dimenticare, un mister che dal primo momento se ne voleva già andare”

Sergio Pellissier (sportellate.it)

I 9 punti dalla salvezza sarebbero ancora recuperabili, senza i 3 di penalizzazione il Chievo sarebbe a 6 dalla quartultima posizione, da Empoli e Udinese, il problema sono la debolezza della rosa, le dimissioni di Ventura e il relativo caos.
Il flop era davvero prevedibile, con gli ultimi due terzi della scorsa stagione da ultimo posto, salvati dalle 3 vittorie conclusive con D’Anna, e l’estate di indebolimento. La squadra veronese è da sempre accompagnata da simpatia diffusa e questo fa sì che le critiche siano più leggere rispetto praticamente a tutte le realtà della serie A.
Il ds Romairone raccontava di un malessere del ct, la prima ipotesi era che volesse smettere, che non si sentisse più un allenatore, che il campo rispetto a quello che aveva in mente fosse molto diverso e che avesse reagito alla Giampaolo. Anni fa, l’allenatore della Sampdoria si dimise dal Brescia e sparì, vittima di qualche giorno di depressione, poi smentito. Invece, il ct che era andato in tilt dopo la mancata qualificazione dell’Italia dal mondiale, salvo consolarsi nella vacanza a Zanzibar con la moglie Luciana, è semplicemente non convinto della rosa gialloblù. «Ci ha presentato un programma di rafforzamento impegnativo», spiega il ds Giancarlo Romairone. Insomma troppo costoso.
Dunque, Ventura che passerà alla storia per la sconfitta con la Svezia e per tutte le giustificazioni cercate prima e dopo, a 70 anni aveva talmente voglia di rientrare che ha accettato il Chievo ma da subito non era perplesso e già da fine ottobre voleva lasciare. Stranissimo. Ma perchè ha accettato, allora?
Su instagram, scrive tutto la bandiera Sergio Pellissier. «Un’estate pesante con il problema plusvalenze, un inizio di stagione da dimenticare e per dire che al peggio non c’è mai fine le dimissioni di un mister che dal primo momento che è arrivato se ne voleva già andare».
Da domenica sera, su Sky si vedeva Ventura pontificare accanto proprio al centravanti, in panchina, come se fosse evidente che la squadra è debole, che non si può salvare. Ha in buona parte ragione. Ma da che pulpito, vien da dire.
«Pazzesco – aggiunge il bomber delle 131 reti con i clivensi -. In 22 stagioni da professionista, pensavo di aver visto tutto ma sono costretto ad ammettere che c’è sempre qualcosa di nuovo. Comunque al Chievo siamo abituati ad essere sempre in difficoltà e ne usciremo a testa alta, alla faccia di tutti quelli che in questo momento si stanno divertendo alle nostre spalle. Ripartiamo ancora da zero e questa volta saremo ancora più forti».
E quello è da vedere, perchè il monte stipendi di 21 milioni è superiore solo ai 16 dell’Empoli e titolari e riserve difficilmente potranno anche solo scalare una posizione, a prescindere dal tecnico.
Stupisce l’attacco diretto a Ventura: «Non è così che si fa, non fate come Ventura, si vince e si perde insieme come deve essere in una squadra. Mai mollare fino alla fine”.
Il presidente Luca Campedelli lo aveva difeso dalle critiche per le 3 sconfitte, a partire dai 5 gol presi al debutto con l’Atalanta. Il colloquio fra il proprietario della Paluani e l’allenatore sancirà l’addio con un anno e mezzo di anticipo. Il ds Romairone, retrocesso in B con il Carpi, due anni fa, sceglierà fra Mimmo Di Carlo (due salvezze ma pure un esonero, al Chievo, e da allora esperienze positive solo a La Spezia), Cosmi (esonero al Trapani, salvezza ai playout con l’Ascoli) e il ritorno di Lorenzo D’Anna. Firmate le dimissioni di Ventura, oggi sarà scelto il successore. Di Carlo spera, mentre Cosmi spera di lasciare la Domenica Sportiva.
Vanni Zagnoli

Da “Il Gazzettino”

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