Ancelotti contro il Liverpool è sempre una grande e bella storia. Stasera lo affronta con il Napoli, è il quarto capitolo di un mistero poco gaudioso. La prima volta è del 1983, la finale di coppa dei Campioni e Carlo ha 24 anni, era all’apice, resta fuori per mesi a causa del primo, grave infortunio di una super carriera, iniziata a 17 anni con la promozione del Parma in B e chiusa a 33, proprio per le ginocchia logore.
Nel 2005, altra finale, la coppa è diventata Champions e l’ex centrocampista allena il Milan, vincitore ai rigori sulla Juve, due anni prima. Primo tempo 3-0, con gol persino di Paolo Maldini, ripresa disastro, con il pareggio dei reds, vittoriosi ai rigori, con errore di Shevchenko. Due anni dopo, la delusione venne in parte cancellata, con la doppietta di Inzaghi.
Stasera, vincesse il Liverpool, al San Paolo, il Napoli sarebbe praticamente fuori, avendo già pareggiato a Belgrado, con la Stella Rossa, teorica quarta forza.
Gli inglesi vengono dalla finale persa con il Real Madrid, storicamente raccolgono molto più del loro valore, senza fra l’altro entusiasmare, sul piano dello spettacolo, sono favoriti per il passaggio agli ottavi, assieme ai ricchissimi del Psg.
Jurgen Klopp aveva già perso una finale con il Borussia Dortmund, contro il Bayern di Monaco, nel 2012, arbitro Rizzoli, in Italia è noto per la pubblicità di una casa automobilistica, fronteggia Ancelotti, vincitore di una Champions anche con il Real Madrid, più le due da calciatore.
«Ripartiamo dalla prima mezz’ora a Torino – auspica -, confidando le tifo. Gli inglesi giocano a elevata intensità, adeguiamoci. Il risultato sarà determinato dalla capacità di imporre la nostra strategia sulla partita».
L’allenatore si è appena lamentato della direzione di Banti, contro la Juve, stavolta arbitra Kassai, che un anno e mezzo favorì largamente il Real. «Contro il mio Bayern. Sono sorpreso dalla designazione, tantopiù che neanche è passato molto tempo da quella sera: il tempo solitamente rimargina certe ferite, senza cancellarle».
Nei quarti, il fischietto magiaro espulse Vidal, la seconda ammonizione era assurda e convalidò due gol in fuorigioco di Cristiano Ronaldo, ai supplementari.
«Ora il Liverpool ha tanti pericolosi, è micidiale sulle ripartenze. Se vogliamo attaccare, e noi vogliamo farlo per vincere, è molto importante il controllo della partita. Sarà una gara fisica, stiamo bene, abbiamo retto in 10, con la Juve. Servono coraggio e personalità».
Cinque anni fa, Lorenzo Insigne debuttò in Champions con una punizione prodigiosa, contro il Borussia di Klopp: «Spero di ripetermi. Mi trovo benissimo da attaccante, amo avvicinare la porta. Occhio a Firmino: si tira fuori e manda in porta i compagni». Salah, Manè, mentre fra i pali c’è il più pagato al mondo, Alisson.
Vanni Zagnoli
Da “Il Gazzettino”