Tutti lì, ad aspettare la rivoluzione nel calcio italiano, arriverà lunedì o martedì. La questione è davvero spinosa, aspettando la sorte del Chievo, che in serie A dovrebbe cavarsela con una penalizzazione: potenzialmente fatale, se sarà superiore ai 5 punti, dato il ribasso tecnico del 2018.
In serie B, allora, non ci siamo ancora, da due giorni commentatori e personaggi di calcio si interrogano sulla categoria, sul ritorno a 20 squadre o a 22. O magari a 25, aggiungendo tutte le ricorrenti, perchè il bailamme è davvero notevole, per le varie posizioni e istanze da ripescaggio. E’ una questione politica, per non sconfessare il commissario Fabbricini e per non rifare i calendari daccapo. Con una squadra ripescata, da definire, fra le 6 ricorrenti, si tornerebbe a numero pari, analogo alla serie A, mentre a 22 sarebbe un problema, il calendario sarebbe da rifare, tenendo però buone le prime due giornate.
Naturale la prudenza dell’ex ministro Franco Frattini, che da presidente del collegio di garanzia dello sport fece fallire il Parma, impedendogli l’Europa league per un debito di 265mila euro o simili. Storia di tre anni fa, adesso deve governare la smania dell’ad del Catania Lomonaco, che ha denunciato Fabbricini, la voglia di secondo ripescaggio dell’Entella e le legittime aspirazioni delle tre retrocesse dell’ultima stagione, ovvero Ternana, Pro Vercelli e Novara, per non parlare delle battute ai playoff di serie C, ovvero il Siena, ma pure Catania e SudTirol, l’unica a non avere fatto casino.
«Dobbiamo riflettere – sottolinea Frattini – sugli argomenti che tutte le parti ci hanno presentato in tre ore e mezza di discussione. Non avevamo un’idea maturata prima, abbiamo ascoltato, rifletteremo. Due, massimo tre giorni e decideremo. Non sarebbe stato serio deliberare in un’ora. Ognuno di noi è preso su punti e argomenti che erano davvero importanti».
Oggi la Lega Pro aveva in programma i calendari, naturalmente vengono rimandati perchè 6 società sono in bilico e anche lì ci sarebbero club che dalla serie D ambiscono al ripescaggio, nonostante la volontà del Coni e delle leghe principali di diminuire il numero di squadre professionistiche del calcio italiano, da decenni in sofferenza.
Almeno una società sarà ripescata in B, probabilmente fra le retrocesse, il resto è un optional, del resto sul piano legale il rischio è infinito, con gradi che potrebbero toccare anche il Tas di Losanna.
Intanto il calcio femminile, almeno per serie A e B, torna alla Figc, il resto rimane Lega nazionale dilettanti. E’ un’altra decisione del collegio, che ribalta la sentenza della corte d’appello federale. Non fa grande differenza, le donne cercano la consacrazione come movimento, forti della qualificazione al mondiale.
Fra serie B e C, molto dipende anche dalla forza dei tifosi, possibili picchetti davanti alla Figc, a Roma. Il Catania è stato a lungo in serie A, è in C per le partite vendute dal presidente Pulvirenti. La preferenza dovrebbe andare a club mai penalizzati nè falliti.
Vanni Zagnoli
Da “Il Gazzettino”